#Review – “I Croods” coloratissimi cavernicoli

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Diciamolo subito: “I Croods“, il nuovo film DreamWorks Animation diretto da Chris Sanders, in uscita nelle sale il prossimo 21 marzo ci è molto piaciuto per alcune ottime ragioni: anzitutto dal punto di vista tecnico ci piace notare come la qualità visiva delle pellicole DreamWorks stia sensibilmente aumentando anno dopo anno. I colori dei paesaggi e delle creature infatti sono vivaci e fantasiosi; inoltre effetti particellari di fumo ed esplosioni a tali livelli non si sono mai visti in un cartoon DreamWorks a nostra memoria; le pellicce degli animali sono più soffici e morbidose che mai, ed infine il 3D non è insulso ma viene utilizzato con maggior classe e delicatezza rispetto al passato.

Fatto l’elogio tecnico della pellicola, non possiamo poi notare come la DreamWorks abbia saputo ben adattare in maniera originale un canovaccio molto comune – famiglia disfunzionale moderna con teenager trasgressiva da gestire – ambientandolo in un’era preistorica lontana. “I Croods” è un cartoon 3D per grandi e piccini, che narra le avventure di una famiglia di cavernicoli alle prese con un mondo in piena evoluzione. Grub, il capofamiglia, è un padre forzuto e premuroso, che ha fatto della sopravvivenza una regola di vita. I pericoli fuori dalla caverna sono troppi, dunque non si deve mai uscire se non per qualche estenuante ma poco soddisfacente sessione di caccia. Hip, la sua figlia adolescente, invece è stanca di una vita arida di esperienze ed emozioni, in cui l’unico elemento è solo la paura paranoica di qualsiasi novità come fosse foriera di pericoli. L’incontro fortuito con un novello Prometeo, il giovane homo-sapiens Guy, da cui Hip verrà immediatamente affascinata, sconvolgerà la vita dei Croods. Verranno a conoscenza degli stravolgimenti climatici in corso e degli eventi catastrofici in arrivo, e saranno costretti ad un lungo viaggio che farà loro conoscere un mondo pieno di luci e colori, animali preistorici variopinti più o meno feroci, e soprattutto insegnerà loro a crescere sia personalmente che come famiglia. E non dimentichiamoci Laccio, il buffissimo “animale da compagnia” di Guy.

I riferimenti ad altre pellicole sono abbastanza evidenti: a cominciare dagli storici Flinstones di Hanna & Barbera, di cui i Croods potrebbero essere ancestrali antenati. Poi Hip, la figlia teeneger della famiglia Croods, già dal capello rosso ricorda un’altra ragazza volitiva da cartoon, la Merida di “Brave – Ribelle” della diretta concorrenza Pixar. Infine il viaggio per la nuova terra promessa ricorda anche la riuscita serie de “L’Era Glaciale“. Riferimenti a parte, il film è molto carino di suo, con forse più messaggi nascosti per i genitori che per i figli che andranno a vederlo: i contrasti generazionali e le difficoltà tra un padre tradizionalista e una figlia intraprendente, così come il distacco necessario dei figli ormai grandi dalla propria famiglia sono leit-motiv che sarà bene tenere a mente.

Qualche dubbio sul doppiaggio di Hip, affidato alla pur brava cantante Rosalia Misseri. Chiosando, in generale se il film non avesse concesso così tanto spazio a dei prevedibili stereotipi, e se avesse avuto il coraggio di osare un finale meno lieto, sarebbe stato un film decisamente da “bollino verde”. Invece “I Croods” si accontenta di far passare alla famiglia due ore piacevoli, molto ben prodotte dallo studio americano. Non abbiamo nulla in contrario e anzi vi aguriamo una buona visione! Probabile sequel in arrivo…

“I Croods” di Chris Sanders
Il semaforo di VelvetCinema: Luce Gialla

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