Categorie: Recensioni

Lo sconosciuto del lago, il film che ha fatto scandalo a Cannes arriva nelle sale

Dopo aver fatto scandalo, ma anche aver ricevuto molte ovazioni dalla critica al Festival di Cannes 2013 (ottenendo il Premio per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard e la Queer Palma per il miglior film su tematica gay), esce in tutte le sale cinematografiche italiane giovedì 26 settembre, in versione integrale, Lo sconosciuto del lago, firmato dal regista francese Alain Guiraudie. In Francia la pellicola è stata vietata ai minori di 16 anni anche se al box office gli incassi sono stati vertiginosi. Nel nostro Paese sembra non esserci nessun tipo di divieto, ma si candida lo stesso a diventare uno dei casi cinematografici dell’anno. Come mai questo film ha suscitato tutto questo scalpore?

Durante l’estate, la riva del lago diventa il punto d’incontro della comunità gay in cerca di sesso occasionale. Franck (Pierre Deladonchamps) è tra i frequentatori più assidui, ma presto si innamora di Michel (Christophe Paou), l’uomo più ambito della spiaggia. Quest’ultimo però nasconde un segreto sconvolgente e quando Franck lo scopre sceglie comunque di affrontare il pericolo per vivere questa passione fino in fondo. Michel è un assassino e le sue vittime sono esclusivamente omosessuali. Come andrà a finire?

Un thriller provocatorio e struggente nel quale il sesso è al centro della storia, ma ha una spontaneità quasi infantile. Nessuna donna è presente nel film. Anche la musica è assente e gli unici rumori sono quelli ambientali. Uno spazio ideale e tranquillo come l’Eden nel quale il sole, l’acqua e la foresta non sono solo uno scenario, ma i protagonisti perché tengono lo spettatore più vicino alla realtà. E’ un dialogo continuo tra immaginazione e concretezza.

L’erotismo è l’approvazione della vita fin dentro la morte“, il regista deve essersi ispirato a questa frase del filosofo Georges Bataille per affrontare le tematiche. Fino a che punto può arrivare l’ossessione amorosa? Non si esce scossi dalla sala per le immagini forti dei corpi completamente nudi (tra i quali anche quello di Guiraudie che si intravede per un attimo all’inizio della pellicola sdraiato sulla spiaggia), ma per quel significato oscuro che contengono. Non si tratta semplicemente di un film sui gay, ma ha una visione più ampia: è una metafora della società odierna in generale. L’emozione dell’amore si combina con l’oscenità del sesso e il finale aperto lascia molti interrogativi in sospeso.

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Samantha Suriani

Toglietemi tutto, ma non la musica, il buon cibo…e la tinta rossa. Potrei diventare pericolosa.

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Samantha Suriani

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