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La vita di Adele, il regista: “Questo film non dovrebbe uscire, sono stato umiliato”

Sembra lontana anni luce quella gioia con cui Abdel Kechiche ha conquistato a Cannes la Palma d’oro per La vita di Adele, posando davanti agli obiettivi fotografici insieme alle due protagoniste Léa Seydoux e Adele Exarchopoulos. Eppure era soltanto lo scorso maggio. Ma da allora a oggi sono successe cose che nessuno aveva messo in conto. Léa e Adèle hanno cominciato a parlare coi media, forse troppo. Prima svelando tutti i “trucchi” utilizzati per le scene di sesso, colonna portante della storia lesbo narrata da Kechiche; e sapere che è tutto finto di certo non è una cosa carina.

LA VITA DI ADELE: GUARDA IL TRAILER

Poi le due ragazze hanno puntato il dito contro lo stesso regista e il suo modo di lavorare. Più volte, nel corso di alcune interviste. E mentre Adele ha cercato di conservare un po’ di diplomazia, la collega ha calcato decisamente la mano. Raccontando di un maniacale perfezionismo di Kechiche, di quei ciak ripetuti ossessivamente per ore e giorni, definendo “umilianti e imbarazzanti” le sequenze di sesso, parlando di una “lavorazione orribile” e annunciando che mai più reciterà per lui.

Dichiarazioni pesanti, insomma, dinanzi alle quali Abdel Kechiche non avrebbe potuto restare in silenzio. E infatti ha replicato, a sua volta accendendo stupore. Perché, tramite Telerama, ha lanciato altre pietre: “Secondo me il film non dovrebbe uscire, ci sono state troppe diffamazioni. La Palma d’oro non è stata che una breve parentesi di felicità. Successivamente mi sono sentito umiliato, disonorato, ho sentito respinta la mia persona in una maniera che vivo come una maledizione“.

Quanto alla Kechiche, sottolinea che “è stata lei a insistere per questo ruolo“, nonostante i suoi dubbi; e dice che sta danneggiando non solo il film ma anche tutti coloro che hanno lavorato affinché fosse realizzato. Ha seminato preconcetti fra i potenziali spettatori, per certi versi ha tolto “verginità” alla storia, sta mostrando di non saper vivere con maturità e pienezza il suo mestiere. Poi ha concluso con una frecciata: “se l’esperienza è stata così traumatica perché a Cannes ha dispensato sorrisi e abbracci, trascorrendo molto tempo a provare vestiti? Cos’è, un’attrice o un’artista da galà?“.

Foto by Kikapress

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Redazione

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