Paolo Virzì: “Torino Film Festival popolare e raffinato”

“Il Torino Film Festival di quest’anno sarà ‘un filmone popolare’ nel quale si potrà trovare di tutto. Mi pare proprio potente, ricco di voci diverse. Bello, intenso, variegato, diverso. Nel segno della bellezza e di un gusto, quello di una città come Torino, da sempre esigente e competente”: parola del direttore Paolo Virzì, che ieri sera ha inaugurato l’edizione 2013 della manifestazione, accompagnato dalla moglie Micaela Ramazzotti e alla presenza della madrina Luciana Littizzetto (“C’è chi punta sulle bellone, noi abbiamo preferito lo spirito acuto”, ha sottolineato il direttore).

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Un festival popolare e raffinato che si caratterizza per l’affetto del suo pubblico”, ha sintetizzato il regista toscano, che ha partecipato all’anteprima italiana di “Last Vegas” di Jon Turteltaub, con Robert De Niro, Michael Douglas, Kevin Kline, Morgan Freeman. “In momenti drammatici come quelli attuali, la nostra forza di gente di spettacolo è che siamo dei clown, portatori di ironia”, ha aggiunto Virzì, sottolineando che “dal festival non escludiamo niente, vuole essere una festa del cinema e per questo c’è dentro di tutto. La sua cifra di quest’anno è cinefil-popolare. E non dimentichiamo mai che la parola ‘pop’ è una parola importantissima“.

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La 31esima edizione del Torino Film Festival, all’insegna del low budget come è già stato per il Festival internazionale del Film di Roma che si è concluso la settimana scorsa, vanta una splendida locandina disegnata da Gipi: una visione notturna di Torino, con una donna che tiene un bambino per mano e, sullo sfondo, la scena di un bacio. Ben 186 i film che saranno presentati durante le giornate del festival, in programma fino al 30 novembre, ma i riflettori sono puntati sugli italiani: tra i 14 in concorso ci sono “Palo Alto” diretto da Gia Coppola e “La mafia uccide solo d’estate”, l’esordio alla regia dell’ex Iena Pif, con Cristiana Capotondi. Sarà presentato fuori concorso anche “Enough Said”, l’ultima apparizione cinematografica di James Gandolfini, e “La sedia della felicità” di Carlo Mazzacurati, che ha ricevuto il Gran Premio Torino.

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