E’ uscito nelle sale cinematografiche giovedì 24 luglio il film 22 Jump Street, sequel di 21 Jump Street del 2012, basato sull’omonima serie televisiva degli anni ottanta e novanta. Questa volta i protagonisti Morton Schmidt (interpretato da Johan Hill) e Greg Jenko (Channing Tatum) – ovvero agenti a caccia di narcotrafficanti – vengono mandati in missione in un college perché sta girando la Wyphy, un nuovo tipo di droga che attira molti giovani e già ha causato diverse morti. Bisogna scoprire chi è che fa entrare questa sostanza all’interno dell’università. La coppia di poliziotti sotto copertura è sempre unita nell’azione, ma divisa negli interessi: uno di interessa di football, mentre l’altro si innamora di una ragazza che però si rivelerà non essere una scelta proprio azzeccata.
I registi, sceneggiatori e produttori cinematografici Phil Lord e Chris Miller non sbagliano un colpo ed è successo anche questa volta. Basti pensare a successi come Piovono polpette del 2009 o The Lego Movie del 2014. In questo caso era un’impresa più difficile, visto che stiamo parlando di un sequel e generalmente questo tipo di pellicole non riescono mai a soddisfare pubblico e critica: in primo luogo perché solitamente non riescono a reggere il confronto con il primo film e poi perché a volte sono gli stessi registi, sceneggiatori e attori a non dare il massimo nella realizzazione di un prodotto che deve essere simile, ma non troppo. Non è certamente facile. Rinnovare e non essere mai banali: queste sono le parole d’ordine. Lord e Miller ci sono riusciti senza problemi.
E’ una pellicola che ti stupisce perché riesce a strappare ancora più risate rispetto alla precedente. Tatum e Hill ormai hanno i personaggi cuciti addosso: la loro interpretazione è impeccabile, come anche l’affiatamento. Sembra davvero che i due si conoscano da una vita: “Siamo stati ispirati dall’idea che Jenko e Schmidt hanno sempre vissuto nella loro città di origine – ha dichiarato Hill che firma il soggetto insieme a Michael Bacall – ma quando vanno al college, per loro si apre un nuovo mondo; affrontano nuove esperienze ed iniziano a dubitare se si trovino con le persone giuste o meno“. Una commedia consigliata per chi vuole sorridere per centododici minuti e lasciarsi alle spalle i problemi.
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