Lo sciacallo, un thriller ad alta tensione dove la morale non esiste

Un film dai toni oscuri, accattivanti e drammatici. “Lo sciacallo” per la regia di Dan Gilroy è interpretato da Jake Gyllenhall, Rene Russo, Bill Paxton e Riz Ahmed. Gyllenhall è Lou Bloom un disoccupato che cerca disperatamente un lavoro senza riuscirci; la salvezza arriva però quando assiste, casualmente, ad un incidente mortale e decide di filmare tutto con la videocamera e di portare la registrazione ad un network locale. La direttrice rimane affascinata dalle immagini cruente e lo ingaggia per andare in giro per la città a filmare le scene del crimine.

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Lou si lascerà prendere la mano, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. “Lo sciacallo” è un thriller ad alta tensione, che svela i retroscena dell’informazione e di quello che anche le persone comuni sarebbero disposte a fare per i classici cinque minuti di celebrità. Lou diventa in poco tempo un essere cinico, egoista, assetato di notizie cruente e senza scrupoli. Non esiste bene e male, non esiste morale: l’importante è lo scoop, avere la notizia prima degli altri.

Gyllenhall è davvero bravissimo nella parte del giovane disturbato che cerca un modo per sbarcare il lunario e lo trova facendo quello che fanno in molti: spiare le vite degli altri, nutrirsi delle loro tragedie e non accorgersi quando il limite è stato varcato. Ottimo thriller ad alta tensione, tiene lo spettatore incollato alla sedia, arrivando a chiedersi fin dove si spingerà il giornalista. Esistono dei limiti? Per Lou Bloom no, almeno finché ci sono dollari da guadagnare.

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