Esce oggi, mercoledì 25 febbraio, nelle sale cinematografiche italiane Kingsman – Secret Service, nuovo film diretto, prodotto, scritto da Matthew Vaughn e con protagonista Colin Firth. Nel cast figurano anche Michael Caine, Taron Egerton, Samuel L. Jackson, Mark Strong e Sofia Boutella. Si tratta dell’adattamento per il grande schermo della miniserie di fumetti The Secret Service, realizzata da Mark Millar, insieme al regista e disegnata da Dave Gibbons. L’agente Lancillotto (interpretato da Jack Davenport) perde la vita durante una missione di guerra: il suo capo Galahad (Firth) non riesce a perdonarsi, così offre al figlio piccolo una medaglia e gli lascia anche il suo numero di telefono. Diciassette anni dopo quel bambino è un uomo di nome Eggsy (Egerton) che si mette nei guai con i delinquenti del quartiere. Decide allora di comporre quel famoso numero e si ritrova di fronte proprio Galahad nei panni di Harry Hart, un agente segreto. Proprio quest’ultimo gli offre una nuova vita. Quella da spia.
E pensare che Vaughn ha rinunciato addirittura a dirigere X-Men: Giorni di un futuro passato (già si era occupato di X-Men: L’inizio del 2011) per dedicarsi a questo progetto: “La decisione più folle della mia vita – ha confidato in un’intervista a Ign – rinunciando a un gorilla da 800 milioni per fare Kingsman. Ma Kingsman riflette di più la mia personalità”. Esattamente. Kingsman è uno spy movie diviso tra commedia e azione. Proprio il genere più adatto a lui. Prende spunti dal passato come per esempio i film di Quentin Tarantino e quelli di 007, ma con maggiore ironia e sarcasmo. Alcune scene risultano sopra le righe, ma sono perfette per inquadrare al meglio l’intenzione della pellicola: divertire e allo stesso tempo incollare lo spettatore allo schermo con sequenze mozzafiato e che lasciano di stucco.
Un lungometraggio pop. A tutti gli effetti. La trama risulta un po’ scontata e così sono tutti gli altri dettagli a fare la differenza e soprattutto la chiave vincente del film. La scelta del cast per esempio è più che azzeccata: Firth nei panni del gentleman britannico estremamente elegante e raffinato, Jackson in quelli del villain dal piano criminale diabolico e il giovane Egerton che ha dato una grande prova di recitazione, nonostante sia il suo debutto sul grande schermo. Riuscire a stare al passo con attori di quel calibro non è facile. Eppure lui ce l’ha fatta.
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