Il nome di Checco Zalone sta rimbalzando da un angolo all’altro dello Stivale. E i motivi sono diversi dal solito. Perché di solito si parla di lui quando comincia un nuovo film, quando esce, quando fa numeri da capogiro al botteghino: l’ultimo, Sole a catinelle, ha superato i cinquanta milioni euro. Ed è stato il titolo con il maggiore incasso del 2014. Ma proprio quest’opera è il motivo per cui oggi, 15 aprile, si parla di Checco Zalone. “La trama del film di Luca Medici, alias Checco Zalone, intitolato Sole a catinelle, sembrerebbe appartenere al ventiduenne tarantino Alex De Vietro“: è quanto denuncia l’avvocato Fabrizio Lamanna, che fra numerosi media ha diffuso una nota firmata dallo stesso De Vietro. Il 22enne dà atto di un esposto presentato alla procura della Repubblica di Taranto nel quale si chiede di accertare e valutare “se nei fatti, atti e comportamenti posti in essere siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti“.
La pellicola prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi e uscita nelle sale il 31 ottobre 2013 “riprenderebbe pedissequamente il nucleo individualizzante di un manoscritto di creazione del De Vietro e depositato in data 13 giugno 2102 presso l’ufficio Siae“. Mettendo i due scritti a confronto emergerebbero “almeno tre atti che possono definirsi individualizzanti dell’opera stessa: la scena del protagonista che ricerca le offerte di lavoro su un giornale; la professione di venditore porta a porta; il divieto di accesso dei consulenti porta a porta“.
Il ragazzo, fa sapere il suo legale, sta decidendo adesso se costituirsi parte civile o meno. Pare comunque che il contenzioso con la Taodue sia cominciato lo scorso anno e che in questi mesi ci sia stata una corrispondenza. Per quanto riguarda il comunicato inviato da De Vietro alle redazioni giornalistiche, Lamanna sottolinea che è molto laconico e che in esso viene utilizzato il condizionale. Al momento non è giunta alcuna replica da parte del regista e autore Gennaro Nunziante e neppure dallo stesso Luca Medici (vero nome di Zalone). Sembra probabile però che la Taodue possa procedere con azioni legali finalizzate alla tutela della proprietà intellettuale della trama del film e a un eventuale risarcimento danni.
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