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Downsizing – Vivere alla grande mette in scena una società lillipuziana

Uscirà il 25 gennaio il nuovo film di Matt Damon, Downsizing – Vivere alla grande. Diretto da Alexander Payne, la pellicola mette in scena una società lillipuziana, progetto studiato e messo in atto da alcuni scienziati norvegesi come soluzione alla sovrappopolazione mondiale. Ma gli effetti non saranno quelli sperati…

Downsizing – Vivere alla grande è il nuovo film di Alexander Payne con Matt Damon, Christoph Waltz, Chau Hong, Jason Sudeikis e Kristen Wiig. La pellicola racconta la storia di Paul Safranek (Matt Damon). Paul è un uomo ordinario di Omaha che, insieme alla moglie Audrey (Kristen Wiig), sogna una vita migliore. Per rispondere alla crisi mondiale causata dalla sovrappopolazione, gli scienziati hanno sviluppato una soluzione radicale che permette di rimpicciolire gli essere umani a pochi centimetri d’altezza. Le persone presto scoprono che i loro risparmi valgono di più in un mondo più piccolo e, con la promessa di uno stile di vita lussuoso oltre ogni loro aspettativa, Paul e Audrey decidono di correre il rischio di sottoporsi a questa pratica controversa, imbarcandosi in un’avventura che cambierà le loro vite per sempre. Ma le cose non andranno secondo i piani… Tra sogni per un mondo migliore e senza inquinamento e storie d’amore, Downsizing racconta le difficoltà e le speranze di tutti noi: lavoro, famiglia, casa.

Paul si troverà ad affrontare la sua nuova vita da “lillipuziano” da solo, ma grazie all’aiuto di nuovi amici e di un nuovo amore cambierà la sua vita, stravolgendola completamente. Gli argomenti trattati nel film sono alquanto attuali: inquinamento, il problema della sovrappopolazione mondiale, il dramma e la paura dell’estinzione umana. Il progetto sulla “miniaturizzazione” o “ridimensionamento” (downsizing, appunto) appare molto strana e ancora irrealizzabile ma cerca di risolvere i problemi soprattutto economici del protagonista e di tutti coloro che decidono di trasferirsi nella città in miniatura di Leisureland. Il messaggio del film sembrerebbe essere: è troppo tardi per salvare il pianeta Terra, ma non è troppo tardi per provarci ancora.

La miniaturizzazione non sembra però essere la soluzione giusta per fermare il declino del pianeta. Nella piccola città degli “small” le cose si ripetono. Le differenze sociali, economiche con soggetti che vivono ai margini della società e del tutto ignorati dalla popolazione ricca, i problemi di cuore e ancora il problema del salvataggio della Terra. Alla fine, aver accettato di farsi ridurre a soli 12 cm non si è rivelata la scelta giusta, ma ha comunque portato Paul a nuovi insegnamenti e a vivere una nuova vita.

Photo credits Ufficio Stampa
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Melania Baroncini

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