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La mia prediletta, la nuova serie thriller non adatta ai deboli di cuore

La mia prediletta è una miniserie thriller tratta dal romanzo omonimo di Romy Hausmann disponibile da alcuni giorni sul portale di Netflix.

L’autunno su Netflix parte con il botto. ‘La mia prediletta’ è una miniserie thriller tedesca dalla trama oscura e ricca di suspence. È tratta dal best seller della scrittrice tedesca Romy Hausmann e parla di una storia terrificante che gli amanti del genere non possono assolutamente perdere.

Un autunno spaventoso, cosi’ si configura per gli amanti del thriller l’inizio di stagione. La nuova serie Netflix, ‘La mia prediletta’, disponibile da alcuni giorni in streaming, sta mietendo molte vittime.

La mia prediletta: tutto quello che c’è da sapere sulla nuova serie thriller di Netflix

Una fuga piena di terrore, una donna che scappa in mezzo ad un bosco e viene investita da un’auto e ferita gravemente. Viene condotta in ospedale insieme ad Hannah, una ragazzina che sembra essere sua figlia. Quando si risveglia non è in grado di raccontare in modo chiaro cosa le è accaduto, sa solo di essere stata rapita, stuprata e di essersi trovata a fare da madre a due bambini: Jonathan e Hannah. La donna ha ricordi frammentari del suo calvario.

Di cosa parla ‘La mia prediletta’ (foto screen YouTube) – VelvetCinema.it

La polizia inizia quindi ad indagare e a sottoporre la donna a diversi interrogatori grazie ai quali emerge che il suo vero nome non è Lena ma Jasmin. Durante l’interrogatorio la polizia inizia a scoprire le atrocità della sua prigionia. Viene fatta menzione di alcune ‘regole’ imposte da un individuo di sesso maschile “lui”.

La storia di Lena / Jasmin, nel momento in cui questa viene salvata e portata in ospedale, attira l’attenzione di Gerd Bühling e di Aida Kurz, due poliziotti che pensano di poter collegare il tutto alla scomparsa 13 anni prima di una ragazza di nome Lena, mai ritrovata. Sono tante le domande che attendono una risposta: chi è Lena e chi è Jasmin? Chi sono i due ragazzi che la donna sembra aver cresciuto come suoi figli? Dove sono stati tenuti prigionieri?

Il cast della serie ‘La mia prediletta’: efficace e credibile

Ad interpretare Jasmin, la donna sottoposta a terribili maltrattamenti è Kim Riedle. L’attrice ha fatto sul personaggio un lavoro credibile e magistrale, in cui la si vede lottare con sé stessa per avere la meglio su quella terribile condizione. La ragazzina 12enne, la giovane Hannah è interpretata da Naila Schuberth.

Aida Kurt, l’agente di polizia è interpreta da Haley Louise Jones mentre Julika Jenkins interpreta la madre di Lena, una donna distrutta dalla scomparsa della figlia, avvenuta 13 anni prima dopo una festa. La Lena che si vede in alcuni flashback invece è interpretata da Jeanne Goursaud. La serie è quindi sorretta da un cast femminile di una certa importanza e dalle loro notevoli interpretazioni.

La mia prediletta, un cast femminile eccezionale (screen YouTube) – VelvetCinema.it

Il poliziotto Gerd Bühling è interpretato da Hans Löw mentre il padre di Lena da Justus von Downányi. Il fratello di Hannah, il giovane Jonathan, è interpretato da Sammy Schreib.

La mia prediletta, una storia di sofferenza e dolore

La forza della serie ‘La mia prediletta’ giace dunque in modo palese nella potenza del romanzo, trasposto fedelmente e dalle interpretazioni magistrali degli attori coinvolti. Una storia che viene fondamentalmente trainata dalle figure femminili sopra menzionate, in un concentrato di dolore, sofferenza, curiosità e ignoranza.

La serie è disponibile su Netflix ed è suddivisa in sei puntate da 45 minuti. I più temerari possono quindi volendo, avventurarsi nella sua visione completa. Anche se vederla tutto d’un fiato potrebbe risultare ‘disturbante’. Si tratta infatti di una storia che necessita qualche momento di respiro.

La trama rammenta un po’ la famosa pellicola ‘Room’, del 2015 di Lenny Abrahamson con Brie Larson e Jacob Tremblay. Una donna tenuta prigioniera in una stanza insieme al figlio. Pellicola per altro ispirata a fatti accaduti tragicamente nella vita reale, il caso Fritzl.

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Marta Zelioli

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