Altro che Margot Robbie, la vera Barbie è Micaela Ramazzotti

Si è parlato tanto di Barbie, successo di questo 2023 in fatto di box office, e di Margot Robbie. Noi vogliamo però spostare l’attenzione su Micaela Ramazzotti.

Il film di Greta Gerwin è stato ultra-sopravvalutato per via di un marketing azzeccatissimo, ma è un lavoro piuttosto mediocre e con pochissimi spunti. In realtà ci sono molti film usciti quest’anno che parlano del mondo femminile e lo fanno meglio.

Barbie è un film che vuole vincere facile, che ammicca al mondo femminista e lo fa utilizzando strumenti scorretti. L’umiliazione dell’uomo e il sottoporlo a pubblico vettore di stupidità e maschilismo non farà bene a una società giovane che sicuramente deve fare attenzione agli amori tossici, ma che deve anche evitare di demonizzare eventuali partner.

In un mondo in cui l’amore è sempre più flebile non possiamo che dire che film come Barbie distruggono questo sentimento, rendendo il mondo divisivo e non inclusivo. Ne esce un costrutto pop troppo destrutturato e senza le coordinate del buonsenso che potrebbe rivelarsi uno strumento davvero pericoloso nella mente dei più giovani. Invece Micaela Ramazzotti…

Micaela Ramazzotti, altro che Barbie

Micaela Ramazzotti 1, Margot Robbie 0 e non parliamo di bellezza nonostante la splendida attrice romana classe 1979 non abbia nulla da invidiare alla collega di Dalby più giovane di 11 anni. Felicità, film del suo debutto alla regia, è un vero e piccolo gioiello che ci racconta un mondo fatto di sostanza e anche di sofferenza, un mondo reale dove una donna può riconoscersi e può scommettere sulle sue forse sentendosi matura e libera.

Viva Micaela Ramazzotti
Micaela Ramazzotti altro che Margot Robbie (VelvetCinema.it)

La storia di una donna che riesce con la sua personalità a dare tutto alla sua famiglia d’origine, dimenticando del rapporto con il suo compagno, sfuggendo dalla maturazione della sua vita per coltivare una maturità da figlia. Una donna che non si fida nemmeno di sé stessa e su sé stessa deve appoggiarsi, deve riuscire a inventare con forza dirompente quello che si muove nel suo cuore. Una donna istintiva che alla fine trova in parte la sua strada, ma si obbliga a farsi carico di qualcosa che magari non le compete nemmeno.

Micaela è bravissima in questo ruolo perché sa essere femme fatale ma anche persona fragile, donna bisognosa di attenzione ma anche in grado di caricarsi il mondo sulle spalle. Non possiamo che renderci conto che questo film va visto e rivisto, mentre Barbie andrebbe solo ed esclusivamente messa in un cassetto o meglio il film andrebbe rimpiazzato con una bambola.

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