Mauro Repetto a VelvetCinema: “Oggi sono un uomo felice, mai pentito di aver lasciato gli 883”

Ve lo ricordate il biondino degli 883? Mauro Repetto oggi ha 55 anni e ha scritto un libro “Non ho ucciso l’uomo ragno”. Abbiamo avuto il piacere di sentirlo.

L’ex membro degli 883 si è raccontato con grande onestà e gentilezza ai nostri microfoni, fornendoci uno spaccato della sua vita professionale.

Lasciamo però ora la parola a lui…

“Non ho ucciso l’uomo ragno”, come è nata questa idea?
È nato semplicemente dalla voglia di mettere a posto la mia cameretta, dai ricordi, co possibilità di acquistare nuovi momenti. Mi sono reso conto che i ricordi che volevo buttare via per creare uno spazio erano cose che mi piacevano, piacevoli, gradevoli, mi facevano ridere. E allora mi sono detto perché non raccontarli invece di buttarli via.

Molti ti hanno definito il “biondino degli 883”, cosa conservi di questa cosa?
Ho sempre avuto una gerarchia militare presente in me quando ero negli 883, sono stato al mio posto e ho fatto bene a farlo. Non ero il frontband e ho fatto bene ad accettare questa istantanea dell’epoca e sono stato al mio posto. Penso sia stata la scelta migliore, l’ho fatto con piacere.

C’è stata una lite con Max quando sei andato via?
No, assolutamente. Quando sei il miglior amico di qualcuno non c’è carburante poi, la chimica scema a volte e finisce. Come arrestarsi con la macchina in panne, non c’è più benzina. È una chimica delle coppie, non c’è stata una lite, ma siamo rimasti a piedi senza carburante nella macchina.

Oggi con Max c’è un buon rapporto?
Non ci cerchiamo, non c’è ipocrisia. Abbiamo avuto un’amicizia talmente molto forte quando eravamo amici al liceo, compagni di banco, che non ci cerchiamo in maniera artificiale. Ma quando il caso vuole che ci incontriamo ridiamo tanto insieme, quindi sì c’è un bel rapporto.

Ti sei mai pentito di aver lasciato gli 883?
No, assolutamente mai. È stata una voglia di cercare il sogno americano e non me ne sono mai pentito.

Parli di sogno americano, ma c’era anche una ragazza di mezzo…
Sì, nel momento in cui sono partito per Miami volevo raggiungere Brandi, questa modella, nasce tutto da una voglia di una donna che è uno dei carburanti fondamentali in ogni cosa. Sì, cronologicamente quando ho detto a Max che andavo a Miami era per raggiungere lei, poi però ho conosciuto altre ragazze cercando lei. Non sono rimasto cronologicamente dietro di lei per più di 15 giorni, ma andai in America per lei.

Quindi pensi più col cuore che con la razionalità?
Assolutamente sì! Il carburante del cuore è la mia benzina, la mia energia, il mio propellente per andare nello spazio ogni giorno.

Che ricordo hai della tua carriera da solista?
È stato un tentativo di fare musica negli Stati Uniti, un film italiano perso al cambio. Ho un bel ricordo, ma sono scivolato in questo tentativo americano. È stata un’acrobazia creata con ZuccheroFilatoNero che doveva essere un album americano con una band di New York e il caso ha voluto così quindi va bene.

Mauro Repetto, cosa fa oggi?

Mauro Repetto, l'intervista
Intervista a Mauro Repetto (VelvetCinema.it)

Cosa fai oggi Mauro?
Sono event executive per la Walt Disney Company, organizzo eventi con milioni di dollari di budget. Suono la chitarra, mi piace accarezzare l’idea di fare la musica. Fondamentalmente sono un organizzatore di eventi a Parigi per la Walt Disney.

Tra poco più di un mese compirai 55 anni, quali sono i tuoi sogni?
I miei sogni sono quelli di poter avere sempre un the click quando vado al cinema, quando prendi la poltroncina per veder iniziare il film. Sogno di scrivere qualcosa che dia un the click agli altri, una storia in un libro o in un film che faccia partire con la storia che ho scritto uno spettatore. Per i momento mi accontento di guardare un film di un altro, ma un giorno mi piacerebbe farlo anche a me e spero di farcela.

Come va la tua vita sentimentale? Mi racconti chi è Mauro Repetto uomo?
Mauro Repetto uomo è uno che cerca di fare tante azioni da gol durante la giornata, sa che non le mette dentro sempre, sa che prende dei pali, ma si obbliga e ha nel dna la volontà di creare azioni da gol nella giornata. Questo mi definisce. Se entrano bene, ma se non entrano non è grave. E questo definisce anche la mia vita sentimentale, è parallela, più virtuali che quelle come uomo. Si può creare un parallelismo tra queste azioni che cerco di fare ogni giorno che Dio mi ha dato sulla terra.

Mauro, sei felice oggi?
Sì, sono molto felice. Questa è la risposta che viene dal mio cuore.

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