Interviste

Stanley Kubrick – Visioni e ossessioni, Roberto Lasagna a VelvetCinema: “Il mio libro più bello”

Il noto saggista Roberto Lasagna torna a parlare di uno degli autori più trattati in carriera, Stanley Kubrick. Per Weird Book esce un libro che porta come sottotitolo, dopo il nome del regista, la dicitura “Visioni e ossessioni”.

Il regista di Arancia Meccanica, tra gli altri, è sicuramente uno dei più completi della storia del cinema. In grado di confrontarsi con tutti i generi e di sconvolgerli è uno che ha fatto la storia della settima arte.

Intervista a Roberto Lasagna su Stanley Kubrick (VelvetCinema.it)

Ecco le parole di Lasagna in merito al suo lavoro.

Cosa ti ha spinto a lavorare su Stanley Kubrick dopo tanti lavori su di lui fatti in passato?

Alla base di questo nuovo libro, il più bello che ho scritto sino a oggi, c’è l’idea di riproporre Kubrick facendo parlare i suoi film, alleggerendo l’interpretazione di prospettive filosofiche e accademiche, per regalare al lettore una lettura esaustiva ed immersiva, dove la modernità e l’attualità del pensiero del cineasta sono in primo piano. Per scrivere questo libro ho raccolto molte idee. Penso che faccia la differenza sia rispetto a quello che ho scritto prima, sia rispetto alla vasta pubblicistica sul cineasta. E’ un libro che porta a Kubrick ripartendo da Kubrick.

Cosa c’è ancora da raccontare di questo regista?

C’era da raccontare il tentativo di avvicinarsi all’ambiguità perfetta, che in Kubrick diventa anche il suo modo di avvicinarsi all’ambiguità delle epoche rappresentate.

Si parla di Lanthimos come suo erede, Kubrick rimane ancora ineguagliato? Tra l’altro tu hai lavorato anche sul greco, ci sta il paragone?

Non penso ci siano eredi, ma grandi estimatori. Kubrick è uno dei grandi registi moderni, con un avvio da indipendente, e ogni suo film è, a suo modo, un film sperimentale. Aspetto, quest’ultimo, che possiamo cogliere anche in Lanthimos. Per il resto credo siano mondi molto diversi e non paragonabili. Naturalmente poi è facile fare accostamenti con Kubrick, specie quando i cineasti lo citano. Come nel caso di Christopher Nolan. Si tratta di una visione che però in Kubrick riesce ad essere profonda e filosofica, attraverso il cinema come atto linguistico. Lanthimos comunque mi piace. Il libro scritto con Benedetta Pallavidino sul regista greco è stato un momento molto bello (anche della mia vita), e spero che un giorno l’editore Mimesis voglia rieditarlo con gli opportuni aggiornamenti e revisioni…..

Qual è il film di Kubrick che ancora deve emergere e ancora ha più segreti?

Il bacio dell’assassino, ad esempio, è un film che si continua a considerare acerbo, in realtà vi ritroviamo tematiche che portano diritto a Eyes Wide Shut…. Nel mio libro ho voluto riscoprire i film di Kubrick cercando il coinvolgimento del lettore, nella prospettiva che scrivere di cinema sia anche un modo per accompagnare chi legge in un viaggio dove la visione è il campo privilegiato dell’esperienza. Credo di aver messo in risalto alcuni aspetti rimasti in ombra, e alla fine credo che questo libro, più di ogni altro mio, sia un atto d’amore, per un tipo di cinema in cui l’autore mette tutto se stesso per offrire una visione unica e irripetibile. Ne ho ricavato qualche insegnamento anch’io……

A cosa stai lavorando per il futuro?

A febbraio uscirà per Falsopiano un libro su Ken Loach, scritto con Giorgio Barberis. Assieme a questo libro su Kubrick, quello su Loach e è l’altro titolo di cui sento di poter andare molto fiero…. Poi a marzo uscirà una raccolta di saggi sull’attore Peter Lorre per l’editore Profondo rosso. Sono molto soddisfatto di questi nuovi lavori e ringrazio tutti i critici che hanno aderito ai miei progetti. Con il nuovo libro su Kubrick non pretendo naturalmente di aver detto la parola definitiva, ma di aver realizzato un libro completo e il più possibile preciso, questo si. Spero possa essere una fonte di ispirazione e passione per altri amanti del grande cinema.

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Matteo Fantozzi

Matteo Fantozzi nasce a Roma il 10/12/1986. Nel 2005 consegue il diploma allo scientifico sperimentale Giulia Falletti di Barolo. Nel 2008 consegue la laurea al Dams con indirizzo regia a Roma Tre col massimo dei voti. Nel 2010 consegue la laurea specialistica in Cinema e tv nell’era del digitale a Roma Tre col massimo dei voti. Nel 2013 diventa giornalista pubblicista.

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