Perfect Days, Wim Wenders fa ancora centro

Perfect Days è una perfetta parabola della vita in pieno stile Wim Wenders che stupisce e trascina il pubblico cinefilo, ma delude il grande pubblico.

Il film è sicuramente un lento e inesorabile avvicinamento all’insensatezza della vita e all’amore per le piccole cose. Colpisce il pubblico sensibile, ma lascia indifferente il mainstream.

Perfect Days cosa c'è da sapere
Perfect Days il nuovo film di Wim Wenders (ANSA) VelvetCinema.it

Se ne sono sentite tante su questo film che è una piccola gemma cinematografica, ma che comunque lascia qualche perplessità a chi invece si aspettava un blockbuster. Una chicca che racconta la vita di un uomo normale con il solito sguardo documentaristico a cui ci ha abituato il regista tedesco.

Non mancano i solito momenti di riflessione meta-cinematografica a cui ci ha abituato il regista, con la passione per la fotografia del protagonista e quell’amore per la musica vintage che ci fanno capire che forse stiamo correndo troppo. Il costrutto è una dura critica alla tecnologia riflessa anche negli atteggiamenti dei giovani che non riescono più ad avere relazioni e che semplicemente si usano a vicenda. Ma questa è solo la punta dell’iceberg di un film scritto e diretto con le mani di chi sa fare cinema.

Perfect Days, la poetica dell’oggi

Chi conosce Wim Wenders è ben consapevole di come la sua mano cinematografica sia sopraffina e lo conferma anche in un Perfect Days maturo che sa di film-testamento. All’interno troviamo tutti gli stilemi di un cinema riflessivo che ci fa ragionare sull’insensatezza della vita. E quel finale sognante, con un primo piano lungo tre minuti, ci lascia riflettere.

Ecco Perfect Days
Perfect Days premiato (ANSA) VelvetCinema.it

Siamo davvero sicuri che un film debba avere una storia articolata? O magari è fondamentale solo far provare emozioni? Negli sguardi delle piccole cose, ancora una volta, si trova il dramma dell’uomo moderno spesso troppo solo e isolato dalla sua stessa famiglia.

Hirayama, il protagonista, è un addetto alle pulizie dei bagni pubblici e svolge il suo lavoro come dovrebbe farlo un chirurgo in sala operatoria con precisione e dedizione. Lo stesso fa Wenders che tratta la macchina da presa come un’amica, accompagnandola negli anfratti di una vita che ha perso i valori per le cose e che si basa solo ed esclusivamente sul girare della moneta contante.

Uno sguardo dentro al cuore di un uomo che, dopo qualche errore, ha capito che accontentarsi e godersi le piccole cose è il modo più giusto per vivere questa vita. E se qualcuno si è annoiato probabilmente dovrebbe guardarsi dentro e cercare quello che Hirayama ha ormai trovato da tempo.

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