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L’Academy e il cinema horror: un’analisi sull’ostracismo di The Substance

Il 7 settembre 2024, il film “The Substance” ha fatto il suo debutto nelle sale cinematografiche, accendendo un acceso dibattito sia all’interno che all’esterno della comunità cinematografica. Diretto da Coralie Fargeat, con un budget di 17,5 milioni di dollari, il film vede Demi Moore in una delle sue interpretazioni più audaci e provocatorie. Nel ruolo di Elisabeth Sparkle, un’ex star premio Oscar disposta a sacrificare il proprio corpo per mantenere la giovinezza, Moore offre una performance intensa e sfaccettata, toccando temi profondi e universali. La critica del film si manifesta in una satira del mondo dello spettacolo e nell’ossessione per la bellezza, evidenziando le pressioni che le donne devono affrontare nell’industria cinematografica.

la ricezione critica e l’interpretazione di demi moore

Recensioni come quelle di Today, che descrivono il film come “un momento che ha lasciato il pubblico senza fiato”, e de L’Independent, che parla di “una rivelazione emotiva”, non si limitano a elogiare l’interpretazione della Moore. La scena in cui il suo personaggio dà alla luce Margaret Qualley è stata paragonata a momenti iconici dei film di David Cronenberg, ma è solo un esempio del viaggio inquietante e commovente che “The Substance” rappresenta. La vera sorpresa è arrivata durante il discorso di accettazione della Moore ai Golden Globes, dove ha vinto il premio come Miglior Attrice in un film “musical o commedia”, nonostante il film possa essere definito un body horror intriso di umorismo nero.

l’ostracismo dell’academy verso il cinema horror

La questione centrale che emerge è: un horror può davvero vincere l’Oscar? La storia dimostra che il genere horror ha sempre faticato a trovare il riconoscimento che merita all’interno dell’Academy. L’ignoranza nei confronti delle performance eccezionali in questo genere è evidente, come dimostrano i casi di Lupita Nyong’o, ignorata per la sua performance in “Noi”, e Toni Collette, la cui straordinaria interpretazione in “Hereditary” è stata snobbata. L’Academy ha storicamente riservato le nomination ai cosiddetti “Oscar movies”, ovvero film drammatici, biopic e storie di guerra, relegando l’horror a una posizione marginale.

Negli ultimi anni, però, ci sono stati rari casi in cui i film horror sono riusciti a ottenere nomination agli Oscar. Prima di “The Substance”, solo sei film con elementi horror erano stati candidati per il Miglior Film, tra cui titoli iconici come:

  1. “L’esorcista” (1973)
  2. “Il silenzio degli innocenti” (1991) – vincitore, ma definito più come thriller psicologico.
  3. “Psycho” (1960) – non riuscì a ottenere una nomination per il Miglior Film.

un cambiamento culturale nell’academy

La dinamica sta cambiando. L’Academy ha subito un’evoluzione culturale e generazionale negli ultimi anni. Dopo il movimento #OscarsSoWhite nel 2015, si è cercato di aumentare la diversità e l’inclusività, non solo in termini di razza, ma anche di età. Questo ha portato a un rinnovamento dei membri, con l’inserimento di nuove voci più giovani e internazionali nel processo di votazione. Questi cambiamenti hanno già prodotto risultati significativi: film come “Black Panther” e “Parasite” hanno ampliato il panorama delle nomination, mostrando che anche generi tradizionalmente sottovalutati possono trovare spazio nell’Olimpo degli Oscar.

In questo contesto, la nomination di Demi Moore per “The Substance” non è solo un riconoscimento del suo talento, ma potrebbe rappresentare un punto di svolta per il genere horror. Se dovesse vincere, sarebbe una vittoria non solo per lei, ma anche per il riconoscimento dell’horror come un genere capace di affrontare temi complessi e di offrire performance memorabili. Moore ha parlato della sua esperienza nel settore, rivelando come, durante gli anni ‘90, fosse spesso etichettata come “attrice da popcorn”, un termine che sminuisce la sua versatilità e il suo impegno artistico.

Tuttavia, ci sono ancora resistenze. Alcuni membri dell’Academy mantengono un atteggiamento critico nei confronti dell’horror, come dimostra un commento anonimo rilasciato a Variety, dove si definisce “The Substance” come “disgustoso” e si afferma che la performance di Moore non fosse “niente di speciale”. Critiche simili sono state mosse da chi si è sentito sopraffatto da sangue e scene disturbanti, rendendo difficile una valutazione obiettiva del film e delle interpretazioni degli attori.

Nonostante queste resistenze, la nomination di Coralie Fargeat per Miglior Sceneggiatura, Miglior Regia e Miglior Film dimostra che l’Academy sta lentamente riconoscendo il valore artistico di opere che sfidano le convenzioni. L’idea che l’horror possa essere considerato un genere di serie A sta guadagnando terreno, e la possibilità che “The Substance” possa vincere un Oscar segnerebbe un passo significativo verso l’accettazione di storie e performance che hanno il potere di provocare, disturbare e far riflettere.

Con il cambiamento delle dinamiche all’interno dell’Academy e l’emergere di voci fresche, il futuro dell’horror a Hollywood potrebbe essere più luminoso di quanto si pensi.

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Giulia Moretti

Sono una redattrice appassionata di cinema internazionale, con un occhio attento ai dettagli e un amore profondo per le storie che il grande schermo ha da raccontare. La mia avventura nel mondo del cinema è iniziata da giovane, quando trascorrevo ore a esplorare film d’autore e pellicole cult provenienti da ogni angolo del pianeta. Con il tempo, ho affinato la mia capacità di analisi e critica, cercando di comprendere non solo la trama, ma anche i temi, le tecniche e le emozioni che ogni film può trasmettere. In VelvetCinema, mi dedico a esplorare le opere più affascinanti del panorama cinematografico internazionale, recensendo film e approfondendo le tendenze emergenti. Credo fermamente che il cinema sia una forma d'arte in grado di unire le persone, di farci riflettere e di portarci in viaggi straordinari, anche senza muoverci dal nostro divano. Ogni articolo è un invito a scoprire nuovi mondi e a condividere la mia passione per la settima arte con tutti voi. Unisciti a me in questo viaggio, perché il cinema ha sempre qualcosa di nuovo da rivelare.

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