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Il finale de The Electric State: significati e rivelazioni dal cast e dai registi

Uscito il 7 marzo 2025, The Electric State è una delle produzioni più ambiziose degli ultimi anni, con un budget di 320 milioni di dollari e la direzione dei noti registi Anthony e Joe Russo. Basato sulla graphic novel del 2018 di Simon Stålenhag, il film presenta una visione distopica di un mondo alternativo negli anni ’90, in cui i robot hanno già perso una guerra devastante contro gli esseri umani. Tuttavia, ciò non ha portato a una pacifica coesistenza tra le due parti. Questo articolo esplorerà il finale del film, le sue implicazioni emotive e morali, e i commenti del cast e dei registi riguardo ai temi affrontati.

Nel film, seguiamo la storia di Michelle (Millie Bobby Brown), un’adolescente orfana, che intraprende un viaggio attraverso l’America occidentale con Keats (Chris Pratt), un contrabbandiere di basso livello. Insieme ai loro compagni robot, Cosmo (doppiato da Alan Tudyk) e Herman (doppiato da Anthony Mackie), la loro missione è quella di trovare il fratello di Michelle, Christopher (Woody Norman), che credeva morto. Questo viaggio diventa una ricerca non solo fisica, ma anche emotiva, mentre Michelle deve affrontare il suo passato e la sua perdita.

Il climax emotivo: la scollegazione di Christopher

Uno dei momenti più drammatici del film si verifica quando Michelle scopre che Christopher è tenuto prigioniero dal magnate della tecnologia Ethan Skate (Stanley Tucci). La rivelazione che il cervello di Christopher alimenta l’intera rete della Sentre, permettendo il controllo sui droni militari, aggiunge una dimensione complessa alla sua decisione finale. In un’intervista, Joe Russo ha spiegato che il climax del film si concentra sul legame fraterno di Michelle e Christopher, un aspetto fondamentale per la narrazione. Michelle indossa un casco neurocaster per connettersi direttamente con Christopher, scoprendo che per salvarlo e liberare il mondo dalla tirannia di Skate, deve sacrificare la vita del fratello.

Millie Bobby Brown ha descritto questo momento come un atto catartico per il suo personaggio. “Michelle si rende conto che per riavere Christopher deve lasciarlo andare. È un processo doloroso, ma necessario per la sua crescita personale”, ha dichiarato l’attrice. La decisione di Michelle di scollegare Christopher rappresenta un tema centrale del film: il sacrificio personale per il bene più grande.

Le conseguenze della scelta di Michelle

Dopo la morte di Christopher, i droni della Sentre si spengono in tutto il mondo. La rivelazione pubblica degli esperimenti su un bambino porta alla caduta di Skate e della sua azienda. Michelle, divenuta un simbolo di speranza, pubblica un video che sottolinea l’importanza della connessione umana in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia. Joe Russo ha commentato: “La tecnologia può essere un potente strumento per il bene, ma può anche isolare le persone. Il messaggio del film è quello di restare connessi con gli altri”.

Il colonnello Bradbury (Giancarlo Esposito) ha una sua epifania, riconoscendo che esiste qualcosa di meno umano di un robot. Questo porta a un momento di riconciliazione con Mr. Peanut (doppiato da Woody Harrelson), un simbolo della resistenza robotica, sottolineando l’idea che la vera umanità non risiede solo nel possedere un corpo umano.

Il destino dei robot compagni: Cosmo e Herman

La sorte di Cosmo e Herman offre un ulteriore strato di complessità alla storia. In una scena toccante, Cosmo si riattiva, suggerendo che un frammento della coscienza di Christopher potrebbe continuare a vivere in lui. Questo porta a riflessioni sulla vita e sulla morte, e su come l’umanità possa persistere attraverso le macchine. Herman, invece, sembra irreparabilmente danneggiato, ma la sua trasformazione finale in una versione miniaturizzata di sé stesso offre un tocco di umorismo e nostalgia.

Chris Pratt ha sottolineato come il rapporto tra Keats e Herman evolva nel corso del film. “Nonostante le loro differenze, questi personaggi trovano un legame profondo. È una relazione che cresce e si sviluppa, mostrando che l’amicizia può superare le barriere”, ha detto l’attore. Questo legame tra umano e robot è centrale nella narrazione, evidenziando il potenziale per una coesistenza pacifica.

Un’analisi del design dei robot

Il design dei robot è stato un elemento cruciale per il successo del film. I registi volevano creare un’estetica retro-futuristica, dando vita a macchine che sembrassero familiari ma con un tocco distintivo. Joe Russo ha spiegato che il team si è ispirato a pubblicità degli anni ’90 e alla cultura pop di quel periodo per rendere i robot credibili e riconoscibili. Questo approccio ha permesso al pubblico di relazionarsi con i personaggi artificiali, rendendoli più umani.

Inoltre, gli attori in motion capture hanno giocato un ruolo fondamentale nel dare vita ai robot. Millie Bobby Brown e Chris Pratt hanno collaborato con performer di motion capture per creare una connessione autentica tra i personaggi. Questa scelta ha contribuito a rendere i robot non solo delle macchine, ma anche esseri dotati di emozioni e personalità.

Con la sua trama avvincente e i temi profondi, The Electric State non è solo un film di fantascienza, ma anche una riflessione sulla condizione umana e sull’importanza delle connessioni, in un’epoca in cui la tecnologia può sia unire che dividere.

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Giulia Moretti

Sono una redattrice appassionata di cinema internazionale, con un occhio attento ai dettagli e un amore profondo per le storie che il grande schermo ha da raccontare. La mia avventura nel mondo del cinema è iniziata da giovane, quando trascorrevo ore a esplorare film d’autore e pellicole cult provenienti da ogni angolo del pianeta. Con il tempo, ho affinato la mia capacità di analisi e critica, cercando di comprendere non solo la trama, ma anche i temi, le tecniche e le emozioni che ogni film può trasmettere. In VelvetCinema, mi dedico a esplorare le opere più affascinanti del panorama cinematografico internazionale, recensendo film e approfondendo le tendenze emergenti. Credo fermamente che il cinema sia una forma d'arte in grado di unire le persone, di farci riflettere e di portarci in viaggi straordinari, anche senza muoverci dal nostro divano. Ogni articolo è un invito a scoprire nuovi mondi e a condividere la mia passione per la settima arte con tutti voi. Unisciti a me in questo viaggio, perché il cinema ha sempre qualcosa di nuovo da rivelare.

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