
Com'è invecchiato Codice d'onore (www.velvetcinema.it - X gual89)
Codice d’onore è considerato un vero e proprio cult del cinema internazionale: com’è invecchiato nel 2025 il capolavoro di Rob Reiner.
Il Codice d’onore è un film che ha segnato intere generazioni, diventando prima un grande successo al botteghino, incassando 15 milioni di dollari soltanto nel week end di lancio, e poi un cult assoluto del cinema mondiale. Nel complesso, i guadagni hanno raggiunto un totale di oltre 230 milioni di dollari.
Oltre a piacere tantissimo al pubblico, è stato anche un notevole successo di critica, elogiato per le interpretazioni degli attori protagonisti e anche per la regia di Rob Reiner.
Se Tom Cruise, Jack Nicholson e Demi Moore hanno dato prova di una prestazione rimasta indelebile nella storia del grande schermo, è anche vero che gli anni passano e non tutti i film di successo del passato sono per forza godibili anche nel presente. Proprio per questo, ci siamo chiesti come sia invecchiato Codice d’onore, a 33 anni dall’uscita nelle sale.
Com’è invecchiato Codice d’onore: un film che grida Giustizia al mondo intero anche nel 2025
Codice d’onore è un film che grida Giustizia al mondo intero anche e soprattutto nel 2025, dato che mai come adesso l’oppressione e l’abuso di potere sono temi centrali nella nostra società. La storia girata magistralmente da Rob Reiner parla di un giovane avvocato della marina degli Stati Uniti, noto come tenente Daniel Kaffee (Tom Cruise), che viene incaricato di formare un collegio di difesa dinanzi alla corte marziale per due marines, il vice-caporale Dawson e il soldato scelto Downy, accusati dell’omicidio di un commilitone, ovvero il soldato semplice William T. Santiago, avvenuto nella base navale di Guantanamo a Cuba.

Da qui in avanti, il film ha un’evoluzione sempre più drammatica e inquietante, e aumenta di intensità, ruotando sulle indagini e e sulla figura del tenente Nathan R. Jessep (Jack Nicholson), potente ufficiale superiore che sta per essere nominato direttore delle operazioni del Consiglio per la sicurezza nazionale. Con il supporto del tenente comandante JoAnne Galloway, interpretata in maniera esemplare da Demi Moore, il tenente Kaffee porta avanti un’indagine lunga, complicata e ostinata alla ricerca di una verità che sembra sfuggirgli per un soffio ogni volta, fino al decisivo processo finale, in cui sia Tom Cruise che Jack Nicholson danno davvero il massimo per tenere incollati allo schermo gli spettatori.
Come si fa a dire se qualcosa è giusto o meno? Come possiamo capire chi ha ragione e chi ha torto, se non attraverso la verità? Nella ricerca costante di essa, ma anche in una regia e in delle interpretazioni fenomenali pure oltre 30 anni dopo, Codice d’onore dimostra di essere invecchiato benissimo. Perché parla forte e chiaro a chiunque, specialmente in merito all’oppressione e all’abuso di potere che membri di corpi militari (e non solo) possono subire verbalmente e fisicamente. E risponde anche a un quesito fondamentale: la verità si può ottenere sempre, anche quando si desidera ardentemente nasconderla sotto al tappeto. Ma ciò che è vile e becero, alla fine, trova sempre il modo di risbucare fuori.