#Review – “Jack Reacher” con Tom Cruise, un action “Vengo anch’io! No tu no!”

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Cominciamo dalla fine: questa sarà una sonora bocciatura. Il film è involontariamente “comico” fin dalle prime scene, in cui il paladino senza macchia Jack Reacher, ex militare in congedo, dall’oscuro passato blablabla… interpretato da Tom Cruise arriva nel giro di 5 minuti sul luogo dell’indagine giusto in tempo per bucare una battuta del procuratore che lo sta cercando. La verità è che a Tom Cruise gli giravano le scatole: le altre glorie degli anni ’80 sono tornate al cinema con buoni successi nell’action vecchio stile. Ma lui non era stato invitato. E come i bambini ricchi ma antipatici che nessuno vuole mai invitare alle feste, che fa Tom? Si rende produttore e si ricama addosso un filmetto tutto cazzotti e fucili e sparatorie e inseguimenti. Il problema è che tutto il film non regge, men che meno Tom Cruise come attore da action movie old school. Tom Cruise anche negli anni d’oro era il belloccio spocchioso, nessuno gli crede sul serio quando fa la faccia del duro. Soprattutto, nessuno gli crede quando fa il paladino della giustizia tipo Chuck Norris, quando poi nella vita reale ci ha rovinato la brava e bella Katie Holmes.

La trama vorrebbe essere complessa e arzigolata, col solito stravisto mix di complotti e assassini, innocenti incastrati, cecchini militari e russi dal gulag, e per un’ora abbondante, durante la quale il signore seduto nella poltrona davanti a noi russava profondamente, finge di sparpagliare indizi e sospetti in giro per la città di Pittsburgh. Tom Cruise si spara le pose, ruba le macchinone V8 americane, fa il figo mettendosi i rialzi nelle scarpe quando entra nei bar malfamati, pesta dei pischelli e si sente stocazzo, dimostra inconfutabilmente che ricordare a memoria un numero vuol dire essere un investigatore provetto, e cerca pure di fare l’Uomo Mennen “che non deve chiedere mai” con un improponibile torso nudo glabro – che tanto si vede, sta tirando dentro la panza per sembrare ancora figo. Nel mentre un mare di comparse brutte, seriamente mai visto un film con comparse più brutte e inguardabili, riprese male e svogliatamente, che recitano come se fossimo in un serial TV argentino. Rosamund Pike, la coprotagonista implicata nel caso a fianco di Tom Cruise, è una gran bella figliola e un paio di inquadrature mostrano due ottimi aspetti positivi, ma francamente se passa tutto il tempo a fare la faccia “F4 basita” come se Jack Reacher fosse un fottuto genio…

Improvvisamente, l’illuminazione. La scena dell’inseguimento. E qui il film si sveglia. Ottime inquadrature che richiamano momenti storici di car-chase anche recenti, nessuna controfigura, lamiere vere, motori veri, tantarobba. Un inseguimento a tre con svolgersi in salsa GTA e chiosa in stile Assassin’s Creed. C’è piaciuta un sacco questa scena! Improbabile pure questa ovvio, ma con dignità: il regista Christopher McQuarrie dimostra che quando non deve far parlare per forza Tom, qualcosa gli può anche riuscire.

E poi niente, il film si riaddormenta, come il signore di fronte svegliato dai patapim e patapum della scena precedente. Verso la fine spunta “l’uomo che fuggi dal futuro“, il mitico Robert Duvall, il cui ruolo nella fiaba è quello del vecchio mago che pone tre indovinelli al cavaliere prima di aiutarlo a salvare la principessa, come le funzioni di Propp insegnano. Duvall prende palesemente per i fondelli tutto il film, e strappa fragorose risate. Lui lo sa che sta facendo una porcata per soldi, e se ne compiace tronfio. MITO!

Finisce il film, uno di quei film ad altissima improbabilità che vorrebbe invece essere serrato e serioso, e ti vien da pensare “perchè, perchè?” L’unica risposta che ci sovviene è l’ego del protagonista. E se per voi vedere un brutto film è un danno, francamente ve lo immaginate di passare due mesi, chiusi in un set, con Tom Cruise che vi fa il pistolotto su Scientology? E non potergli dire manco “Ohè!”, perchè lui ci mette i soldi e quindi se la comanda? Ora capite le comparse imbruttite.

Volete un action duro, crudo e recente? “Faster” con Dwayne ‘The Rock’ Johnson vale almeno il doppio di questo “Jack Reacher”, ne trovate il Bluray a poco prezzo in giro. Volete un action al cinema, con vecchie glorie anni ’80 che non siano improponibili? Arnold Schwarzenegger esce giovedì 31 con “The Last Stand” e pare sia tosto e cazzuto, ma soprattutto dignitoso per la star. Sylvester Stallone arriverà più avanti col suo “Jimmy Bobo – Bullet to the head“. Ma per favore, levategli il vino a Tom Cruise.

“Jack Reacher – La prova decisiva” di Christopher McQuarrie
Il semaforo di VelvetCinema: Luce Rossa.

(Foto: Kikapress)

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