In Memoria di Stanley Kubrick – 7 marzo 1999

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Parlare di Stanley Kubrick è come parlare di Michelangelo. Per quante parole possiamo provare a scrivere, ad esprimere, a tradurre in caratteri digitati sulla tastiera, nulla potrà mai restituire la grandezza delle immagini, dei colori, delle inquadrature; soprattutto, della mente tramutata su pellicola di un mito della cinematografia mondiale. Cercando di non offendere la memoria di un mostro sacro, che è stato un maestro per tutti i suoi successori – ha rivoluzionato il cinema e il modo di fare cinema – dato che testi e documentazioni sono disponibili in quantità così abbondante da risultare schiacciante, vorremmo cominciare semplicemente con le sue immagini. Buona visione.

2001 A Space Odyssey Opening in 1080 HD

2001: Odissea nello Spazio” è un film che abbiamo odiato profondamente. Avevamo 14 anni, tempo di liceo. Ad una delle prime assemblee di istituto, durante l’autogestione, la nostra preside ce lo impose. Era una donnona dai capelli rossi e ricci, e con un probabile passato da sessantottina. Insistette obbligando tutti gli studenti a recarsi in aula magna per una proiezione di “2001”. La sua idea era “se non volete studiare, almeno fate qualcosa di utile per la vostra cultura“. Ricordiamo perfettamente la boria provata mentre si entrava in aula magna, il prendere posto sulle sedie nelle ultime file con i compagni di classe. Le risatine sommesse, le solite chiacchiere tra ragazzi di scuola. Non ricordiamo poi più nulla di quelle che furono le conversazioni coi compagni. Anzi, ormai buona parte di quei nomi e di quelle facce è completamente sparita dalla memoria. Quello che ricordiamo era il nostro sguardo. Che correva sempre a quelle immagini. Per quanto ostiche, lente, quasi arroganti nella loro magnificenza, avevano fatto breccia. Il distrarsi parlando coi compagni era solo una forma di controrivoluzione, di resistenza. Un non voler accettare che “2001” era ormai parte della nostra vita, e lo sarebbe sempre stato da allora in poi.

Di Kubrick ricordiamo anche la prima volta che abbiamo visto “Shining“. Il terrore puro, dato allo spettatore non con immagini forti o sanguinolente, ma con una tensione incrollabile dal primo all’ultimo minuto, che nemmeno il cosiddetto lieto fine è capace di sciogliere. “Shining” è il film più terrorizzante che abbiamo mai visto in vita nostra. “Shining” non abbiamo ancora avuto il coraggio di vederlo una seconda volta per intero, solo vedendolo in parti riusciamo a sopportarne l’ansia. Perchè Jack Torrance, interpretato magistalmente da Jack Nicholson, è quello che tutti noi potremmo diventare, portati all’estremo della paranoia.

E poi “Il dottor Stanamore“, “Full Metal Jacket“, “Arancia Meccanica“. Se non avete mai visto questi film, dovete assolutamente farlo. Noi non ce la sentiamo di scrivere oltre, troppo gravoso confrontarsi con una figura talmente immensa. D’altra parte, avrebbe davvero senso scriverne? Non è forse meglio guardare i suoi film?

(foto: Tumbler)