Cinema digitale, il Lazio stanzia 3 milioni per salvare le sale

Dal primo gennaio 2014 tutti i film saranno distribuiti solo in formato digitale, la pellicola scomparirà. Le sale cinematografiche del Lazio dovranno adeguarsi, altrimenti saranno costrette a chiudere. Per questo la Regione promuove un bando da 3 milioni e 400mila euro per aggiornare i cinema alle nuove tecnologie“: è con queste parole, apparse poco fa sul sito ufficiale, che la Regione Lazio annuncia un’iniziativa rivolta alle piccole e medie imprese del settore cinematografico.

Presentato dal presidente Nicola Zingaretti insieme all’assessore regionale alla Cultura, Lidia Ravera, e all’assessore regionale alle Attività produttive, Guido Fabiani, il bando in questione prevede un contributo a fondo perduto pari al 70 per cento, con un limite massimo di 200 mila euro. I fondi saranno erogati tramite sportello telematico fino a esaurimento risorse, con una possibilità di anticipo fino al 50 per cento del contributo. Della cifra totale, quattrocentomila euro saranno destinati alle associazioni senza scopo di lucro e alle sale cinematografiche della comunità attraverso il Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo 2011.

Nel Lazio ci sono 123 cinema per un totale di 437 schermi. Di questi, solo 245 sono digitalizzati. A Roma sono 82 i cinema con 333 schermi attivi (208 digitalizzati), a Frosinone 8 cinema con 24 schermi (8 digitalizzati), a Latina 14 con 46 schermi (12 digitalizzati) mentre a Viterbo 18 con 29 schermi (12 digitalizzati). “Le nostre problematiche sono state comprese – ha dichiarato il presidente di Anec Lazio, Giorgio Ferrero – e questo bando permette al Lazio di tornare al primo posto in Italia“.

Nessun cinema – ha fatto eco la Ravera – deve chiudere, dai multisala alle piccole sale, alle sale parrocchiali. Un film visto al cinema non è uguale alla tv, è una esperienza collettiva, una qualità di emozione non sostituibile. Grazie a questo bando i cinema non chiuderanno e noi ci godremo la sensazione bellissima di aver difeso il diritto dei cittadini a godersi i film in sala e di aver salvaguardato posti di lavoro“.

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