“12 anni schiavo” continua a far discutere: dopo la vicenda delle locandine destinate al mercato italiano – che raffiguravano in primo piano gli attori non protagonisti Brad Pitt e Michael Fassbender invece di dedicare spazio al nero Chiwetel Ejiofor – e poi ritirate dopo l’accusa di razzismo, le prime reazioni alla proiezione in anteprima avvenuta ieri durante il festival Capri, Hollywood sono contrastanti: qualcuno, di fronte alle immagini particolarmente crude e brutali, ha abbandonato la sala prima della fine del film, altri invece lo hanno applaudito e lo hanno paragonato a quello che avviene ancora oggi ai migranti che lasciano la loro terra per sfuggire alla guerra.
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A presentare il film, tratto dall’autobiografia di Solomon Northup – un nero libero che fu venduto – e interpretato da Chiwetel Ejiofor è stato un messaggio di un altro degli attori, Michael Fassbender,che ha deciso di non partecipare alla promozione della pellicola. “Un film bellissimo, sono orgoglioso di averlo interpretato e vi ringrazio per l’accoglienza che gli avete tributato a Capri”, ha detto l’attore, molto legato alla rassegna caprese sin dal 2009, quando dall’isola azzurra partì il lancio di “Inglorious bastards” di Quentin Tarantino.
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Assente alla proiezione anche l’attrice Lupita nyong’o, ma il produttore del festival Pascal Vicedomini ha spiegato che non c’è nessuna “polemica sul manifesto italiano del film, accusato di razzismo”, ma l’attrice è rimasta a casa a causa “di impegni professionali che la Fox Searchlight le ha organizzato in questi giorni negli Usa, strategici per la corsa agli Oscar proprio in competizione con il biopic su Mandela”. La 18esima edizione di Capri, Hollywood è dedicata proprio all’Africa e proporrà anche “The Butler” di Lee Daniels e il 30 dicembre “Mandela: Long Walk to Freedom” di Justin Chadwick accompagnato sull’isola azzurra dai due protagonisti Idris Elba e Naomie Harris.
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