Siti pirata, il cinema fa fronte comune: “Bloccare le inserzioni pubblicitarie”

Sono trascorsi pochi giorni da quando la Guardia di Finanza ha sequestrato e chiuso ben 46 siti pirata – fra cui filmxtutti.org, eurostreaming.org, piratestreaming.tv e filmstreamita.tv – nell’ambito dell’operazione Publifilm e adesso scende in campo l’intero comparto degli audiovisivi nel tentativo di bloccare il fenomeno in questione. L’Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo), l’Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali), la Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali) e Univideo (Unione italiana editoria audiovisiva – Media digitali e online) hanno infatti deciso di far fronte comune contro la pirateria, puntando l’attenzione sulle possibili modalità d’intervento. Sulla pubblicità, innanzi tutto.

In considerazione del fatto – si legge in un comunicato congiunto – che la maggior parte dei siti pirata basa il proprio guadagno tramite la pubblicità, riuscire a contrastare la presenza delle inserzioni su quei portali che mettono a disposizione illecitamente contenuti audiovisivi consentirebbe di privare i gestori dei siti della più importante fonte di profitto e al tempo stesso di tutelare gli investitori, garantendo loro di non apparire con propri spazi pubblicitari su siti divulgativi di contenuti illeciti“. Gli spot online costituiscono un settore in forte espansione, dunque potrebbero indirettamente tramutarsi in uno strumento risolutivo. “Si tratta – prosegue la suddetta nota – di un aspetto fondamentale, da approfondire, poiché bloccare le risorse economiche di quei siti che sfruttano illecitamente il lavoro di altri significa dare una risposta concreta ed efficace a questo problema“.

L’operazione condotta denota da parte della Guardia di Finanza e delle autorità competenti una profonda attenzione per il settore audiovisivo, quale comparto industriale cruciale per l’economia del nostro Paese, soprattutto dal punto di vista occupazionale e del gettito fiscale“; Agis, Anica, Fapav e Univideo, di conseguenza, confermano il proprio sostegno e supportoall’importante lavoro posto in essere dalla Guardia di Finanza a tutela dei contenuti audiovisivi“.

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