Popcorn Time, film gratis con il “Netflix per pirati”: le major allarmate

Il mondo del cinema fa fronte comune contro la pirateria, la Guardia di Finanza oscura 46 siti ma la guerra è destinata a continuare senza esclusione di colpi. E fra questi “colpi” adesso c’è Popcorn Time, già definito il “Netflix dei pirati” per la vastità del catalogo offerto e perché i film (in streaming e con sottotitoli) non sono accompagnati dagli accordi di licenza per la distribuzione. Poocorn Time è un’applicazione disponibile in beta per Windows, Linux e Mac OS X; si appoggia infatti al protocollo BitTorrent tramite le API di YTS, riuscendo così a offrire film anche a 720p e 1080p.

Le fonti sono quindi gli utenti che scaricano e condividono lo stesso materiale: “Come progettista – ha spiegato l’ideatore, un programmatore di Buenos Aires che si chiama Sebastina – amo la sfida della semplificazione. Prendere qualcosa di difficile per l’utente comune e renderlo utilizzabile. Ho un sacco di amici che non capiscono i torrent e volevo rendere semplice l’utilizzo della tecnologia torrent“. Insieme a lui, per passare dalla teoria alla pratica, hanno lavorato circa cinquanta persone cresciute a pane e informatica.

Naturalmente le major sono precipitate nel panico più assoluto, anche perché tramite Popcorn Time si possono reperire pure pellicole non ancora arrivate in sala; Sebastian, però, per il momento si mostra sereno: “Non ci aspettiamo problemi legali, non ospitiamo nulla e nessuno degli sviluppatori ricava del denaro. Non ci sono pubblicità né account premium né canoni di abbonamento né nulla del genere. È un esperimento per imparare e condividere“. Sul sito, tra l’altro, c’è un disclaimer che ricorda come possa essere “illegale nel vostro Paese scaricare materiale protetto dal diritto d’autore“.

Nonostante ciò, la puzza di bruciato si sente eccome. E non a caso Mega, che ospitava gli installer, ha deciso di rimuovere i file. Non è difficile trovare strade alternative, certo, ma il consiglio è quello di non scaricare il software. Almeno fino a quando la situazione non sarà più chiara. Per adesso, persino gli stessi sviluppatori in parte navigano nel buio: “Stiamo discutendo circa il prossimo passo“, dice Sebastian. Senza escludere una fine imminente…

Foto by Facebook

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