L’amore bugiardo-Gone girl: un thriller magistrale sulla doppia faccia di un matrimonio

L’amore bugiardo-Gone girl, l’ultimo thriller firmato da David Fincher è uscito da pochi giorni in Italia (il 18 dicembre, per l’esattezza) distribuito dalla 20th Century Fox ma già fa parlare molto di sé; perché è un ottimo film, con ottimi attori e una suspence degna dei migliori Hitchcock.E’ tratto dal romanzo di Gillian Flynn, che ne ha curato anche la sceneggiatura, e ha come protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike, magistrali interpreti di una coppia sposata alle prese con una crisi profonda. Il resto del cast è composto da Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Kim Dickens, Patrick Fugit, Carrie Coon, David Clennon, Missi Pyle, Sela Ward, Scoot McNairy, Lee Norris, Casey Wilson, Kathleen Rose Perkins.

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Una crisi coniugale, dicevamo: proprio da qui parte la narrazione e dall’improvvisa scomparsa di Amy, la moglie. Donna bellissima, colta, esternamente il ritratto della perfezione. Tutto il paesino in cui si è da poco trasferita col marito, Nick, si mobilita per la ricerca di quest’angelo biondo. E Nick finisce per essere ritenuto colpevole dell’accaduto. Era stanco di lei, dicono, l’ha fatta sparire, l’ha ammazzata per denaro o per togliersela dai piedi. E se da una parte lui tenta di difendersi da tali accuse, dall’altra si mette alla ricerca disperata della compagna. Scena dopo scena emergono elementi insospettabili di questo matrimonio, segreti individuali che mutano radicalmente il percorso della vita condotta insieme. Fincher torna, così, a indagare su un’umanità piegata dalla solitudine, dalla violenza, dalla menzogna. Dalla paura di non farcela.

Il pessimismo è un demone che s’impossessa di tutti, la Pike è egregia nel restituire l’ambiguità del suo personaggio e qualcuno già scommette sulla candidatura come Miglior Attrice Protagonista agli Academy Awards 2015; quando ad Affleck, che l’Oscar l’ha già conquistato, conferma la sua stoffa e sa creare sentimenti contrastanti nello spettatore. Contrastanti, sì, ma in tutti i casi intensi.

Feroce la critica ai mass media, ai social network. Come cambia la percezione delle cose attraverso i mezzi di comunicazione, quanto di noi c’è davvero in quello che vediamo attraverso i social? E ancora, quanto conosciamo chi ci sta accanto? Quali sono i ruoli che si interpretano per far contenti chi ci ama? Due ore e mezza che passano veloci e toccano le corde più profonde dell’anima: un film da non perdere.

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