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Categorie: Eventi

Festival di Berlino, Vergine giurata: valanga di applausi alla proiezione

Vergine giurata è l’unico film italiano in concorso alla sessantacinquesima edizione del Festival di Berlino (che si concluderà domani, 15 febbraio). La pellicola (tratta dall’omonimo romanzo di Elvira Dones) segna l’esordio alla regia di un lungometraggio di Laura Bispuri e ha come protagonista Alba Rohrwacher nei panni di Hana, una ragazza che viene accolta in casa da un montanaro di nome Gjergi con una moglie ed una figlia, Lilia. La cultura arcaica di queste regioni però reprime il mondo femminile, così Hana è costretta a diventare una vergine giurata, quindi deve giurare verginità eterna. E non solo. Deve anche assumere un’identità maschile e quindi diventa Marc. Rinuncia così alla sua sessualità.

Qualche anno dopo però si trasferisce in Italia e proprio grazie a Lila prova a riscoprire la sua Hana nascosta. “Hana – ha dichiarato l’attrice – è una creatura a metà che per avere la sua libertà e anche per una certa ingenuità, sceglie di farsi vergine giurata”. L’accoglienza alla manifestazione tedesca è stata calorosa, tanto che la proiezione si è conclusa con una valanga di applausi e anche una standing ovation. L’interpretazione della Rohrwacher è – come sempre – perfetta. Un ruolo impegnato e particolare che però ha affrontato incontrando delle vere vergini giurate. Per questo motivo è riuscita ancora meglio ad immedesimarsi in questo ruolo. E non è da tutti. “Sono sempre di meno – ha confidato – tra le cinquanta e le ottanta. Quello che mi è rimasto impresso di loro sono stati i loro sguardi, la curiosità che avevano queste donne-uomo verso noi”.

Dopo la Coppa Volpi di Venezia, Alba riuscirà a conquistare qualche altro premio anche a Berlino? Il film è in lizza per l’Orso d’oro: il nostro Paese riuscirà a portarsi a casa questo riconoscimento? La regista è riuscita a raccontare la fisicità sul grande schermo con una fotografia perfetta ed una colonna sonora scelta ad hoc per i momenti più emozionanti della pellicola.

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Samantha Suriani

Toglietemi tutto, ma non la musica, il buon cibo…e la tinta rossa. Potrei diventare pericolosa.

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