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Categorie: Recensioni

Black Mass: Johnny Depp convince grazie al suo trasformismo. Ma il film?

Durante l’ultima Mostra del Cinema di Venezia di Johnny Depp si è parlato tanto, soprattutto perché sul red carpet non è apparso in forma smagliante come un tempo. Un po’ meno, forse, si è discusso del suo film, Black Mass diretto da Scott Cooper e del cui cast fanno parte anche Dakota Johnson, Peter Sarsgaard, Benedict Cumberbatch, Corey Stall e Kevin Bacon, che arriverà nelle sale italiane giovedì 8 ottobre.

La storia è quella di James “Whitey” Bulger, Depp appunto, (qui il trailer italiano), un noto criminale di nato e cresciuto a Boston, finito poi con l’essere inserito dall’Fbi nella lista dei dieci più ricercati del Paese, con una ricompensa di 2 milioni di dollari per chi avesse contribuito alla sua cattura. Bulger fu trovato nel 2011 dopo ben 17 anni di latitanza. Per raccontare la sua vita e i suoi problemi con la legge (iniziati a soli 14 anni con il primo di una lunga serie di arresti), il regista ha cercato di discostarsi un po’ da quanto è stato raccontato fino ad oggi del crimine organizzato: perché Bulger è sì un capomafia, ma anche un padre, un marito e un fratello dalla personalità sfuggente, i cui tratti somatici sono più chiari e memorabili del suo temperamento.

Purtroppo, però, l’impresa di Cooper non è riuscita del tutto e alcune delle tematiche della pellicola sembrano essere appena accennate: come la città in cui si svolge l’azione, cioè Boston, o l’evoluzione della società americana dei quasi 20 anni raccontati nella vicenda. Fatto sta che, di certo, più che riuscita ancora una volta è la trasformazione di Johnny Depp nel ruolo. Il divo dei Pirati dei Caraibi ha infatti puntato moltissimo sulla somiglianza fisica con il vero Bulger: per ottenere l’effetto semi pelato ha indossato una parrucca, ha studiato i suoi movimenti, ha usato un tono di voce basso, quasi gutturale. Un’interpretazione d’effetto dunque, per un film che ha diviso la critica. Ma il giudizio finale spetta al pubblico, come sempre giudice supremo.

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