Irrational man: Woody Allen ironizza sulla filosofia e sul destino

Il 16 dicembre arriva nelle sale italiane Irrational man, l’ultimo film di Woody Allen. Il regista di Manhattan, alla veneranda età di ottanta anni, conclude la trilogia iniziata con Match Point e Sogni e delitti, una rilettura del romanzo di Fëdor Dostoevskij. Ed è sempre l’autore russo a tornare nella sceneggiatura di Allen. In Irrational man, il regista racconta la differenza tra la filosofia e la vita, la morale e la sua messa in pratica nella vita di tutti i giorni.

Il giovane, sexy e tormentato Abe Lucas (Joaquin Phoenix) è un insegnate di filosofia che arriva in un college di una piccola città. Celebre, oltre che per i suoi metodi di insegnamento, anche per far innamorare le sue allieve. Una di queste, Jill (Emma Stone), attratta dall’aria tormentata e perennemente depressa dell’uomo, perde la testa per lui. Oltre all’insegnamento Abe è anche uno scrittore e sta ultimando un nuovo libro, ma non riesce a finirlo. Si ritrova senza stimoli, autodistruttivo e apatico. Tutto cambia quando gli viene in mente di riuscire a compiere il crimine perfetto. Ma a differenza del giovane Raskol’nikov di Delitto e castigo, per Abe il crimine diventa una vera e propria passione.

In Irrational man non mancano le battute tipiche del repertorio di Woody Allen, come: “La filosofia? È solo masturbazione mentale. L’ansia? È la vertigine della libertà. L’orgasmo? È un antidolorifico”. Joaquin Phoenix sembra essere perfetto per il ruolo del protagonista del film, anche se questa volta è meno affascinante del solito, visto che è ingrassato di ben quindici chili per entrare nei panni del tormentato professore di filosofia. Emma Stone, che rinnova la collaborazione con Allen, dopo Magic in the Moonlight, sembra avere tutte le carte in regola per diventare la nuova musa del regista.

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