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Categorie: Interviste

Ferzan Ozpetek, consegnato a Roma il Moviemov

Durante una serata-evento alla Casa del Cinema di Roma al regista turco è stato consegnato il prestigioso premio cinematografico vinto al Moviemov Italian Film Festival di Hanoi con “Allacciate le cinture”. Applausi a scena aperta per un artista considerato un “ponte” tra la cultura italiana e quella turca.

La felicità negli occhi e un sorriso sincero. Così Ferzan Ozpetek ha accolto gli amici di sempre nonché colleghi venuti ad omaggiarlo in occasione della consegna del Premio Moviemov per “Allacciate le cinture”.

Francesco Arca, Kasia Smutniak, Foberto Faenza, Enio Fantastichini, Daniele Liotti, Elena Sofia Ricci, Ivan Cotroneo hanno brindato con un cocktail ispirato a tutti i cibi che si riscontrano nelle pellicole del regista turco particolarmente amato in Asia. Tra letture, immagini tratte dai suoi film e lunghi applausi, il regista si è lasciato andare a dichiarazioni sincere e riflessioni sulla sua carriera.

“Da molti anni” ha detto, “mi considerano, forse eccessivamente, un ponte tra la cultura italiana e quella turca. Ultimamente grazie all’affermazione dei miei film in Asia, promossi in tre diverse edizioni del “Moviemov Italian Film Festival”, mi appuntano una nuova medaglia al petto: quella di rappresentare un proficuo legame e scambio culturale tra Italia e Sud Est Asiatico, Roma con Bangkok e Hanoi. In realtà i mie lavori vengono acquisiti per la distribuzione in molti paesi asiatici”.

Prima della premiazione è stato proiettato un filmato realizzato da Pippo Delbono, una sorta di “appunti di viaggio” che hanno accompagnato il regista durante le riprese per il suo prossimo film “Vangelo”. Poi l’attrice Paola Minaccioni ha letto brani dall’ultimo libro di Ozpetek intitolato “Sei la mia vita”.

“Sono contento che il pubblico del sud est asiatico si riconosca nel mio cinema” ha proseguito il regista”, perché è la terza volta che mi premiano come miglior film del Festival. Prima hanno incoronato “Mine Vaganti” a Bangkok, poi “Magnifica Presenza” e ora ad Hanoi “Allacciate le cinture”. E’ stato un orgoglio e mi ha fatto tanto piacere leggere su un giornale web un titolo che diceva “Ozpetek re del sud est asiatico”. Bellissimo. Vuol dire che sono entrato in contatto attraverso il mio lavoro con un pubblico di culture e tradizioni lontane che conoscevo solo superficialmente. Questi miei “viaggi” professionali sono state esperienze forti, indimenticabili, da rifare”.

Ferzan Ozpetek sembra aver centrato pienamente lo scopo di questo festival itinerante nato nel 2010 da un’idea di Goffredo Bettini in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Vietnam e organizzato dalla Playtown: quello di costruire una piattaforma d’incontro per promuovere la cultura e la distribuzione del cinema italiano all’estero.

“Perché il mercato asiatico è in espansione e quei luoghi sono così ricchi di opportunità da esplorare”, ha concluso Ozpetek tra un abbraccio della Smutniak e una pacca sulle spalle di Cotroneo.

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Stefania Fiorucci

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