Il 28 aprile arriva nella sale italiane La foresta dei sogni, l’ultimo film di Gus Van Sant con protagonista il premio Oscar, Matthew McConaughey.
Vale la pena di vedere un film di Gus Van Sant anche se è stato fischiato a Cannes. Su questo non c’è dubbio, e ecco il motivo per cui non possiamo farci sfuggire l’arrivo in Italia di The Sea of Trees. Alla critica e al pubblico di Cannes come già detto non è piaciuto, questo McConaughey sperduto in una foresta giapponese alla ricerca di se stesso. Sarà che quest’anno il ruolo di miglior uomo sperduto nelle foreste è stato già vinto da Leonardo Di Caprio, oppure perché con questa pellicola il regista ha abbandonato l’originalità dei suoi film per creare una trama un po’ troppo sentimentale.
C’è l’uomo Arthur Brennan (Matthew McConaughey) in crisi con la moglie (Naomi Wates) e con se stesso, preso dai rimorsi decide di partire per andare dall’altra parte del mondo, in Giappone. Nel paese del Sol Levante carico di misticismo, si perde della Foresta dei Sogni alle pendici del Monte Fuji, qui uomini e donne vanno per contemplare la vita e la morte. Arthur si avventura nella selva e trova Takumi Nakamura (Ken Watanabe) un misterioso uomo anche lui alla ricerca di se stesso.
Gus Van Sant è arrivato al suo sedicesimo film. Con le pellicole Milk (2009) e Genio Ribelle (1998) è stato candidato per due volte al premio Oscar. Nel 2003 con Elephant è arrivo il premio come miglior regia al Festival di Cannes, considerato dai critici il suo capolavoro e interamente recitato con attori non professionisti. Dichiaratamente omosessuale, molti dei suoi film propongono dei gay, il suo stile sperimentale ha conquistato la critica di tutto il mondo. Spesso le trame delle sue opere approntano il problemi di droga e inquietudini adolescenziali.
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