David 2016, Claudio Santamaria svela il mistero della pelata

Ieri sera ai David di Donatello 2016 Claudio Santamaria ha vinto come migliore attore, salito sul palco per prendere il premio ha sfoggiato un look molto particolare…

Claudio Santamaria è stato la star indiscussa della 60esima edizione dei David di Donatello. Grazie all’interpretazione di Lo chiamavano Jeeg Robot si è aggiudicato la statuetta come miglior attore protagonista. Un successo meritato, che ha consacrato il suo talento artistico. I fan, sopratutto quelle di sesso femminili, hanno esultato, ma l’entusiasmo si è spento non appena l’attore è salito sul palco e si è tolto il capellino da baseball che ha portato per tutta la sera, mostrando una pelata luccicante… Cosa è successo?

Molti hanno pensato a una scommessa legata alla vittoria, invece le ragioni dell’insano gesto vanno trovate sempre nel cinema. Claudio l’ha fatto per lavoro. Il taglio curioso è stato fatto per esigenze di copione, l’attore sta girando il film Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez. Si tratta di una pellicola attualmente in lavorazione, prodotta da Luca Barbareschi e girata a Roma, incentrata su una banda di disabili che compie rapine. Al fianco di Santamaria ci sarà il Marco D’Amore di Gomorra, mentre Gomez, noto scenografo, è alla sua prima regia.

Durante il discorso di ringraziamento ai David di Donatello, Santamaria ha ricordato nella sua dedica una persona cara scomparsa recentemente, Graziella Bonacchi, storica talent scout: “Una persona che ora purtroppo non c’è più ma per me è stata, oltre che agente, sorella maggiore, madre, amica e confidente.” La Bonacchi è morta nel 2015 a soli 51 anni, sconfitta da un cancro incurabile. È stata lei a lanciare attori del calibro di Stefano Accorsi e Vittoria Puccini per tutti, non solo un’agente, ma una seconda mamma. Con l’agenzia cinematografica Tna Artist’s Management la Bonacchi ha inoltre contribuito al successo di film come Le Fate Ignoranti di Ferzan Özpetek , I cento passi di Marco Tullio GiordanaLa prima cosa bella di Paolo Virzì e Torneranno i prati di Ermanno Olmi.

Photo Credits: Twitter

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