Ritrovata per caso la mitica Triumph guidata da Mastroianni nella Dolce Vita

Un caso fortuito ha fatto ritrovare uno dei simboli del cinema italiano: la mitica Triumph guidata da Mastroianni nella Dolce Vita

Tutto è iniziato nella città eterna, Roma nel dopoguerra, all’inizio del boom economico che da lì a poco avrebbe lanciato il cinema italiano trasformandolo in una delle imprese cinematografiche più famose del mondo. Erano gli anni di Via Veneto, dei locali e dei primi scandali. Federico Fellini non poteva rimanere indifferente a quello che stava succedendo a Roma e nel 1960 girò La Dolce Vita. Uno dei capolavori del regista romagnolo che immortalò la bellezza della città eterna facendola diventare un simbolo nel mondo.

Attori indimenticabili del film, la bellissima Anita Ekberg e un giovane Marcello Mastroianni. Proprio lui, nei panni di Marcello Rubini un giornalista romano, a caccia di notizie e scoop, sfrecciava a bordo di una spider nera, per Via Veneto, seguito da una schiera di paparazzi (il termine diventato poi di uso comune nel gergo giornalistico, nasce proprio da questo film, dal cognome di uno di questi fotografi, Paparazzo, interpretato da Walter Santesso).

La mitica Triumph TR3A nera è stata ritrovata. L’auto, uno delle più famose del cinema è stata acquistata da un collezionista di auto d’epoca, l’ex senatore bolognese Filippo Berselli. All’inizio non si è reso conto di avere tra le mani un vero e proprio tesoro poi grazie a qualche indagine è risalito alla provenienza della macchina e alla targa originale: 324229 Roma.

Dolce Vita

L’auto era stata acquistata dalla Film Riana, la casa di produzione cinematografica di Angelo Rizzoli che aveva prodotto La Dolce Vita. Pagata circa 30 mila euro, l’iconica Triumph verrà adesso restaurata e prima di essere guidata dal suo proprietario sarà esposta, dal 15 al 31 luglio, davanti alla sede della Direzione Generale per il Cinema di piazza Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, nell’ambito della sesta edizione della kermesse Effetto notte – Amarcord 35MM, per celebrare i 20 anni dalla morte di Mastroianni, datata 19 dicembre 1996.

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