La verità sta in cielo arriverà il 6 ottobre 2016 in sala, salvo impedimenti. Il film sul caso Orlandi suscita già polemiche che potrebbero impedirne l’arrivo in sala…
Tutto parte dal caso Orlandi, la ragazza scomparsa il 22 giugno 1983. Tutto parte da lì, ma prende ispirazione dalle parole di Papa Francesco che ha detto: “Lei sta in cielo“. Per molti questa frase sottintende che Emanuela Orlandi non sia più viva. Ciò però non ha impedito ai familiari di continuare a cercarla, perlomeno per sapere che fine abbia fatto la ragazza, a prescindere se sia ancora viva oppure no. Il film, La verità sta in cielo si ispira proprio a questo e cerca di ricostruire, con gli elementi d’indagine raccolti negli anni, quello che è successo. La pista prediletta è quella del coinvolgimento della banda della Magliana, che avrebbe rapito Emanuela e forse anche uccisa.
A farsi carico di questo racconto delicato è stato il regista dedito a questo tipo di cinema, Roberto Faenza, che in conferenza stampa ha spiegato: “una frase che avrebbe detto Papa Francesco quando ha ricevuto la famiglia Orlandi in Vaticano. Ed è la prima volta che si dice, in qualche modo, che Emanuela è morta. Ma la verità non sta in cielo, ma in terra e questo film è un assist per fare quegli ultimi metri verso di lei“. Un film per non fare chiudere il caso, sottolinea Faenza: “la magistratura ha chiuso le indagini con 88 pagine di archiviazione in cui ci sono tutti gli elementi per andare avanti. E poi perché il Vaticano non tira fuori il dossier. L’ultimo metro verso la verità sarebbe questo. Non credo che questo film riuscirà a farlo, ma spero in Papa Francesco che ama la trasparenza. Sono ottimista”.
Un film, racconta Faenza, reso possibile ”grazie all’aiuto dei giudici e della famiglia Orlandi. E credo che proprio il dolore di questa famiglia debba avere una risposta anche perché si sa che queste ci sono“. “Subirò minacce, cercheranno di farmi ritirare il film – ammette il regista -. Ma sono convinto che siamo all’ultimo metro dalla verità e ora ci sono gli elementi per raccontare alla famiglia che cosa è veramente successo a Emanuela Orlandi“. Proprio per le troppe persone coinvolte e per i diversi elementi tirati in ballo cresce la preoccupazione che qualcuno possa intervenire per impedire l’uscita del film. A protezione del film sono già stati assunti ben 9 avvocati.
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