Gilmore Girls A Year in the Life ha suscitato nel pubblico non poche perplessità dovute un po’ alla scelta di sceneggiatura, ed un po’ ai toni decisamente più drammatici rispetto alla serie originale. Lauren Graham risponde ai fan delusi.
Gilmore Girls A year in the Life è ormai disponibile da alcuni giorni su Netflix e moltissimi sono i fan storici che hanno iniziato a fare del binge whatcing (in pratica una visione ininterrotta degli episodi) della serie revival. Tuttavia per quanto il sentimento generale possa essere stato quello di ritrovata nostalgia nei confronti dei personaggi che da sempre abbiamo amato, la serie ha destato numerose perplessità. Le maggiori critiche sono dovute al fatto che il pubblico giudica troppo drammatica la sceneggiatura dei 4 episodi e non mancano anche quelle sul “finale aperto” che, se da un lato potrebbe far sperare in un nuovo seguito della serie tv, dall’altro viene considerato come “la chiusura del cerchio”: la figlia, come la madre.
La notizia più recente è che Lauren Graham ha risposto ai fan durante una diretta del New York Magazine. L’argomento centrale era la figura di Paul. Il pubblico ha criticato molto il comportamento di Rory con il ragazzo ed ecco cosa risponde Scott Patterson (Luke) ” Paul è stato l’agnello sacrificale e lui lo sapeva ! Anche il pubblico lo sapeva !”. Poi interviene Lorelai che sostiene lo humor del suo show: “Quasi nessuno di noi sa come usare bene internet per questo nessuno si informa su quello che succede. Non ero a conoscenza della questione ma penso che lo show abbia sempre avuto senso dell’umorismo, il suo peculiare senso dell’umorismo. Credo che adesso bisognerebbe percepirlo in maniera differente: Rory non è più una ragazza che va al liceo, e sì, è cresciuta come una donna che dimentica costantemente … ! Io ho sempre pensato che questa cosa fosse un siparietto carino. Io penso che lo show abbia un maggiore livello drammaturgico rispetto alla prima serie […]”.
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