L’attrice, durante la presentazione della minifiction di Raiuno in due puntate “C’era una volta Studio Uno”, diretta da Riccardo Donna e in onda il 13 e 13 febbraio in prima serata, ha parlato della sua passione per quegli anni in cui le donne erano super-femminili e gli abiti dei classici senza tempo.
E’ arrivata con la mamma alla presentazione di questa nuova produzione Rai in onda subito dopo il Festival di Sanremo. Insieme agli altri protagonisti di “C’era una volta Studio Uno” Alessandra Mastronardi salirà proprio su quel palco l’11 febbraio per annunciare al pubblico di Raiuno la messa in onda di questo telefilm dedicato a uno dei programmi televisivi più innovativi degli anni sessanta: Studio Uno.
La Mastronardi è Giulia, una ragazza la cui strada sembra ormai segnata: prossima alle nozze con Andrea, un giovane ingegnere, sente che alla sua vita manca comunque qualcosa. Si imbarcherà in un progetto che la porterà molto lontano rispetto al suo punto di partenza.
“Giulia enterà in Rai in punta dei piedi perchè vuole di più, vuole trovare se stessa, ha bisogno di capire che donna è e di cosa sia capace. Si presenta quindi alle selezioni e viene scelta per un impiego di segretaria. Più tardi verrà spostata in un altro settore che è quello del servizio opinioni di Raiuno. Tramite gli occhi di Giulia, grazie alla sua curiosità, lo spettatore entrerà piano piano nel mondo della Rai di quegli anni”.
Negli anni sessanta il “servizio opinioni” era molto importante perchè era il punto di incontro tra la rete e gli spettatori. Il pubblico telefonava per spiegare quello che non gli piaceva ma anche quello che avrebbe voluto vedere. Non esisteva l’Auditel: grazie a questo servizio sono nati i primi programmi di agricoltura perchè gli agricoltori chiamavano in tanti lamentandosi che si parlava sempre di imprenditoria e mai del loro settore.
“Non c’era l’Auditel ma nemmeno i call center. Giulia, con la sua sana ambizione, ha capito l’importanza di questo “ufficio”, è stata in grado di trovare la sua strada e nello stesso tempo aiutare la Rai a far diventare realtà i sogni degli italiani”.
Nella realtà Alessandra Mastronardi la sua strada l’ha trovata da tempo visto che è un’attrice richiestissima anche all’estero che oggi vive a Londra per amore del suo fidanzato irlandese, il collega Liam McMahon. Ma da bambina i suoi desideri erano altri. “Volevo fare il medico dai cinque agli otto anni”, ha confessato, “poi la maestra, poi la psicologa. A un certo punto mi era venuta la fissa di fare il pompiere solo perchè non vedevo l’ora di scendere giù velocemente dal palo come Bridget Jones. Mi sembrava una cosa fighissima, poi l’ho visto veramente, ho visto quanto era alto e mi sono detta: ma dove vado? E ho rinunciato”.
Girare “C’era una volta Studio Uno” è stata per lei una bellissima esperienza anche per il clima che si è creato sul set con le altre due protagoniste, Giusy Buscemi e Diana Del Bufalo. “Due grandissime donne, lo dico davvero. Con loro mi sono divertita da morire. E poi mi piacciono tanto gli anni sessanta. Anche le canzoni. Soprattutto quelle di Mina. Dentro ho un’anima vintage. E poi che bello indossare quei costumi, capi che mi metterei anche adesso. E il caschetto con la frangettona? Come sto? Come mi trovate?”.
Bellissima, naturalmente.
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