Da sempre è noto tra i fan della saga di Star Wars c’è una parte che non ha apprezzato particolarmente la Trilogia dei Prequel, ovvero stiamo parlando degli Episodi 1 – 2 – 3. In difesa a questa scelta interviene Mark Hamill ovvero lo storico Luke Skywalker.
Il fandom si è sempre diviso sui capitoli del prequel di Star Wars che sono usciti tra il 1999 e il 2005, stiamo parlando della trilogia composta da La Minaccia Fantasma, L’Attacco dei Cloni e La Vendetta dei Sith. Per quanto questo terzo mostri pienamente il passaggio al lato oscuro della Forza da parte di Anakin Skywalker che prenderà poi il nome di Darth Vader ( o Darth Fenner) ed è molto intenso sia dal punto di vista drammaturgico che da quello emotivo, sui primi due episodi si è dibattuto molto. A sostenere ancora il valore di questi primi tre capitoli è proprio Mark Hamill, che ha interpretato ( e continuerà ad interpretare) Luke Skywalker nella trilogia classica e nel capitolo VII e VIII. L’attore ha infatti dichiarato a Vulture che è un errore accanirsi troppo contro questa prima trilogia e dice: “Non potevo credere ad alcune delle cose scritte sui prequel. Voglio dire, parlo di robe che vanno al di là del “Non mi piace”. Sono ancora arrabbiato per la maniera in cui hanno trattato Jack Lloyd. Quel ragazzino aveva solo dieci anni e ha fatto esattamente quello che George gli ha chiesto di fare. E credetemi, di dialoghi goffi ne so qualcosa.”
Continuando parla anche di un tentativo di raggiro che Hamill avrebbe subito da parte dei realizzatori del documentario The People VS George Lucas. Hamill era stato intervistato quando l’opera non aveva ancora un nome, decidendo di ritirare il suo intervento una volta comprese le vere finalità del progetto: “Sono stato quasi truffato da quel documentario. Non lo stavano chiamando “The People VS George Lucas” al tempo, ma dalle domande che mi facevano sono riuscito a capire il fine ultimo della cosa, ovvero infangare quanto fatto da George. E sì che io ho delle questioni con lui, ma gli voglio bene e, soprattutto, non ne parlerei mai al di fuori della famiglia. È scorretto”.