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Richard Gere contro Donald Trump al Festival di Berlino 2017

Richard Gere si trova nella capitale tedesca per presentare il suo film in concorso alla Berlinale 2017, The Dinner, e non si risparmia di esprimere il suo parere urbi et orbi sull’operato del neopresidente USA Donald Trump.

Richard Gere è nella capitale tedesca per presentare alla 67esima edizione della Berlinale  il suo ultmo film The Dinner. Come vi abbiamo già annunciato il film è ambientato in un’atmosfera simile a quella di Carnage, ovvero un dramma psicologico sociale e le sue estreme conseguenze, solo che è ambientato al ristorante. Assistiamo ad un massacro di parole e sentimenti tra due coppie, consumato in un elegantissimo ristorante pieno di portate e cibi raffinati “preceduti da spiegazioni lunghissime, mentre a mangiarli ci si mette pochissimo”, scherza Moverman, che struttura il film come un menù, dall’aperitivo al digestivo. A tavola siedono il deputato Richard Gere, in corsa come governatore, all’apparenza il tipico politico sempre al telefono, fissato con le donne, accompagnato dalla moglie giovane Rebecca Hall che sbuffa, il fratello minore Steve Coogan, un professore di storia che ha avuto un esaurimento nervoso e la di lui consorte Laura Linney, materna, rassicurante quanto ferrea. Presto ci si rende conto che c’è un motivo preciso per cui il politico ha invitato gli altri: i cugini sedicenni, figli delle due coppie, hanno commesso un crimine che ha sconvolto il paese: hanno arso viva una senzatetto che dormiva in una cabina telefonica, filmandone la morte in un video che finisce in rete. I ragazzi non sono identificabili e ai genitori spetta la decisione su come reagire. Le posizioni dei quattro sono diverse e conflittuali, e lo scontro rivela, per dirla alla Moverman, “la realtà selvaggia che si nasconde dietro la superficie delle vite borghesi”.

Poi Richard Gere si è espresso in merito all’operato nel neo presidente USA Donald Trump, criticando aspramente gli ultmi atti in materia di immigrazione. “La cosa più orribile che ha fatto è stato associare queste due parole: rifugiato e terrorista. Questo è ciò che ha fatto, cambiato il linguaggio. Invece di pensare al rifugiato come a qualcuno che fugge da qualcosa e che noi vogliamo accogliere e aiutare, ora abbiamo paura di loro. Il più grande dei crimini è stato far coincidere queste due idee. Dobbiamo avere ben chiaro quello che lui e il partito conservatore hanno fatto”, queste le aspre parole dell’attore.

 

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Redazione

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