Lo scenografo di fama internazionale, premiato nella sua carriera con tre Oscar e una serie infinita di riconoscimenti, durante una serata al Gran Melià Villa Agrippina al Gianicolo, Roma, ha conquistato una ulteriore “statuetta”: il Sesterzio d’Argento.
Solo pezzi da novanta per il Sesterzio D’Argento 2017, riconoscimento riservato ai professionisti del cinema che hanno scelto la città di Roma come set a cielo aperto: Dante Ferretti, scenografo tre volte Oscar, ha conquistato il premio nella categoria “Romani si diventa” visto che è marchigiano di nascita ma capitolino d’adozione.
“Sono sempre onorato di vincere una statuetta”, ha detto alla presentatrice Livia Azzariti, “ma cominciano ad essere tanti. Domani vado all’Ikea a comprare una nuova mensola”. “E’ una delle conseguenze di non avere più vent’anni”, gli ha sussurrato Nicola Piovani strizzandogli l’occhio.
Anche lui si è aggiudicato il Sesterzio d’Argento premio della critica per la sua lunga carriera nel mondo della musica, che ha visto anche un Oscar per “La Vita è Bella” di Roberto Benigni. I due artisti hanno raccontato divertenti aneddoti della loro carriera: Ferretti si è schermito raccontando che Martin Scorsese lo considera un pò “disordinato” nel mostrargli le tavole con i disegni delle scenografie mentre Piovani ha rivelato che per partecipare alla versione cinematografica di Boris, dove lui interpreta se stesso che perde l’Oscar durante una partita di poker, come compenso ha voluto solo la serie completa della versione televisiva perchè ne è grande fan.
A “Fiore”, il film di Claudio Giovannesi, è andato il Sesterzio d’Argento – Roma il Set nella Città dedicato a quei filmaker che hanno scelto Roma come sfondo emozionante per le loro storie.Il regista ha raccontato che a metterlo sulla strada di colei che è poi diventata la protagonista del suo film è stato il caso: Daphne Scoccia infatti lavorava come cameriera nel bar dove lui andava a fare colazione tutte le mattine. Trovandola perfetta per la parte, l’ha scritturata scoprendo il suo talento naturale per la recitazione.
La cerimonia di consegna si è svolta al Gran Melià Villa Agrippina, albergo capitolino che sorge su quella che un tempo fu la residenza della madre dell’imperatore Nerone. Un luogo che Dante Ferretti ha definito magico. “Doveva essere una villa bellissima, chissà che non la debba riprodurre un giorno in un film dedicato proprio ad Agrippina”.
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