Pino Mauro ha stroncato Gomorra e Roberto Saviano: “Danno un’immagine distorta di Napoli e del Sud. Li considero una rovina per la nostra terra. (…) La serie, tranne poche eccezioni, è pessima nel cast e nella recitazione degli interpreti”. Ecco le altre dichiarazioni dell’artista…
Pino Mauro, il 6 settembre atteso sul red carpet della 74esima Mostra del Cinema di Venezia per presenziare, assieme a Franco Ricciardi e a Raiz, alla proiezione del film dei Manetti Bros Ammore e malavita (in concorso al Lido) ha rilasciato alcune dichiarazioni che riaprono la polemica attorno a Gomorra. Pino Mauro, ai microfoni di Stylo24, si presenta così: “Sono un artista, uno che fin qui ha cantato l’amore e la strada, la cronaca e la guapparia. Uno che a inizio settembre camminerà sul red carpet del Lido. Sono in molti a non aver capito e a non aver voluto capire il mio messaggio, attaccandomi per tornaconto personale e di altri e relegandomi a solo cantante di malavita, o peggio di camorra”.
Ecco l’affondo contro Gomorra e Roberto Saviano: “Gomorra e Saviano danno un’immagine distorta di Napoli e del Sud. Li considero una rovina per la nostra terra. La camorra è fortunatamente una piccola fetta dei quartieri di Napoli e delle città della provincia. Eppure, nel resto d’Italia e all’estero, ormai siamo considerati abitanti di posti in cui ci sono solo boss, sparatorie, droga e omicidi. A me appare tutto come un’operazione di marketing ottimamente riuscita, perché queste cose vendono e fanno arricchire chi le produce. Tornando a Gomorra, e mi riferisco soprattutto alla serie, tranne poche eccezioni è pessima anche nel cast e nella recitazione degli interpreti”.
Sulla colonna sonora della serie tv, Pino Mauro ha dichiarato: “Per quanto riguarda i brani dei rapper napoletani, che considero miei nipoti d’arte, c’è qualità, anche se credo che alla fine abbiano partecipato al progetto solo per maggiore visibilità. Sui pezzi dei cantanti neomelodici, invece, posso semplicemente dire che si tratta di deriva culturale, sia dal punto di vista dei contenuti che da quello di chi li interpreta”. Arriverà la replica di Roberto Saviano?
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