La strage di Las Vegas, evento senza precedenti nella storia degli Stati Uniti, ha costretto un produttore a modicare una serie pronta per andare in onda.
La realtà non solo supera la finzione, la influenza e la plasma. Questa volta è la terribile strage di Las Vegas, una sparatoria senza precedenti negli Stati Uniti d’America, a intervenire su una serie TV pronta per la messa in onda e convincere produttori e registi a modificarne una parte. Di cosa si tratta? La serie in questione è American Horror Story Cult, show antologico di genere crime-splatter creato da Ryan Murphy. Murphy stesso ha deciso di intervenire sul TV show per eliminare una scena troppo simile (quasi prefiguratrice) rispetto a quello che sarebbe successo tempo dopo il girato.
Si tratta di una sparatoria di massa che ha davvero troppe assonanze con i drammatici fatti del Nevada. Ecco nel dettaglio cosa avremmo dovuto vedere sul piccolo schermo e cosa non vedremo: l’episodio in questione era Mid-Western Assassin e sarebbe dovuto cominciare con una terribile sparatoria nel corso di un rally. Innanzitutto la produzione ha tolto questa sequenza dal trailer e da tutti i video promozionali, ma poi ha deciso di intervenire ulteriormente sul girato (che, dopo la postproduzione, era pronto per andare in onda). A livello diegetico, la sparatoria non verrà eliminata, perché cruciale per la vicenda dell’episodio: le scene verranno rimaneggiate e rimontate eliminando le parti cruente, allentando l’impatto visivo e lasciando la sparatoria fuori campo, in modo da non urtare la sensibilità di nessuno, soprattutto chi è rimasto coinvolto direttamente o indirettamente nella strage.
Murphy ha spiegato la propria scelta: “”Mandarla in onda? Non mandarla in onda? Cosa è meglio fare per dimostrare sensibilità verso ciò che è accaduto? Io credo di avere il diritto di mandare in onda l’episodio, ma credo anche nei diritti delle vittime e penso che questa non sia la settimana adatta per mandare in onda qualcosa di esplosivo perché alcune delle persone coinvolte potrebbero guardare l’episodio e sentirsi offese. Nessuno parla delle vittime. Ma io mi sento vicino alle persone colpite, ai membri delle famiglie in lutto e a coloro che sono stati colpiti dalla tragedia“.
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