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Interviste

Vittorio Sodano: la carriera da autodidatta nel make-up cinematografico [ESCLUSIVA]

VelvetMag ha raggiunto telefonicamente Vittorio Sodano, truccatore. Ecco cosa ci ha raccontato durante la nostra intervista esclusiva.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Vittorio Sodano, truccatore. Ha iniziato la sua attività di truccatore a Londra all’età di 16 anni come scultore e protesista in un laboratorio di effetti speciali Cinematografici. Nel 1996 debutta nel Cinema con il film “Prima che il tramonto” di Stefano Incerti, per il quale ottiene un riconoscimento per il Trucco e gli Effetti speciali al Festival di Locarno. Diventa poi truccatore personale di Margherita Buy, Laura Morante, Mariangela Melato e Valeria Golino.

Come sarà per lei partecipare al Rieti e Sabina Film Festival? E’ la prima volta per lei?

Non è la prima volta che partecipo a questi eventi. Sono anche giudice per gli Academy Awards, gli Oscar. In quella occasione, giudico i miei colleghi e i capo registi. Anche per i David di Donatello, faccio la stessa cosa. Quindi per me non è un’esperienza nuova, certo è un onore anche perché il Rieti e Sabina Film Festival è una novità, poi è un festival tutto italiano.

A proposito di riconoscimenti, ha ricevuto tantissimi riconoscimenti, dagli Oscar ai David di Donatello, appunto. Quale è quello a cui è più affezionato?

In realtà sono tutti belli! Per me sono tutti sullo stesso piano, hanno lo stesso significato. Ti direi i David perché sono italiani, gli Oscar sono internazionali ma per me non fanno differenza.

Ha iniziato la sua attività a Londra! Quanto, secondo lei, fare un’esperienza all’estero può aiutare nel suo lavoro?

Sì, ho iniziato a Londra poi sono tornato in Italia, con un film napoletano di Stefano Incerti “Prima del tramonto” dove ho realizzato il make-up. In quel caso, mi dovevo occupare di effetti speciali e mi avevano richiesto di fare due cose in particolare: 1- la simulazione di un punteruolo infilzato nella mano del protagonista e 2- uno sparo in arrivo. In realtà non sapevo fare nessuna delle due cose. Inoltre, nel 1996 non c’era internet. Quindi ho vissuto una vera tragedia, la notte non dormivo poi però sono riuscito nell’intento e ho ricevuto anche un riconoscimento al Festival di Locarno. Per me era tutto nuovo, sono un autodidatta, non ho potuto imparare da nessuno. Non c’era chi insegnava al tempo, adesso poi sono diventato io insegnato e questa cosa mi fa molto piacere. Ad esempio, sono il truccatore di Margherita Buy, Laura Morante, Mariangela Melato e Valeria Golino.

Cosa si cela dietro la realizzazione di un trucco in un film? In cosa consiste il suo lavoro?

Si cela un mondo intero. Ad esempio, io leggo sempre la sceneggiatura, se la sceneggiatura non mi piace e non la trovo appassionante passo avanti. Me ne accorgo da come leggo gli script. Quasi mai sbaglio. Nel film “La polvere del tempo” di Theodoros Angelopoulos, mi sono occupato di invecchiamento con tecniche inventate.

Progetti futuri?

Non so se posso già rivelarlo, ma mi occuperà sempre di invecchiamento dei personaggi. Sarà una bella serie tv della FOX ambientata a Instanbul.

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Melania Baroncini

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