Continua il successo dei film d’arte, “Michelangelo – Infinito” torna al cinema

Oltre 100.000 spettatori, per un incasso pari a 734.000€.  Sono questi i numeri di “Michelangelo – infinito”, l’opera prima di Emanuele Imbucci prodotta da Sky con Magnitudo Film, in collaborazione con i Musei Vaticani e Vatican Media, con Enrico Lo Verso e Ivano Marescotti. Un successo davvero importante per un film d’arte, soprattutto perché ottenuto in soli sette giorni di programmazione (a partire dallo scorso 27 settembre). E così, a grande richiesta e visto l’enorme interesse suscitato, il film che ripercorre la vita del genio dell’arte rinascimentale torna nelle sale per altri due giorni, il 19 e il 20 novembre.

“Michelangelo Infinito” torna al cinema il 19 e 20 novembre

Il grande riscontro di critica e pubblico ottenuto da questo documentario d’arte (capace di unire racconto cinematografico e documentaristico grazie anche all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e punti di vista inediti) è solo l’ultimo esempio dello straordinario risultato artistico e commerciale che i film d’arte hanno ottenuto negli ultimi anni. Pensiamo ad esempio a “Musei Vaticani, Firenze e gli Uffizi” (tra i prodotti d’arte più visti nei cinema del mondo e vincitore del Nastro d’Argento), “San Pietro e le Basiliche Papali di Roma”, “Raffaello – il Principe delle Arti”, “Caravaggio, l’Anima e il Sangue” (documentario d’arte più visto nei cinema in Italia e vincitore del Globo d’Oro). Tutti prodotti che sono andati benissimo al box office e sono stati venduti in molti paesi stranieri.

Del successo dei film d’arte in quest’ultimo periodo, parliamo con Cosetta Lagani, responsabile, autrice del soggetto e direttore artistico di “Michelangelo – Infinito” e responsabile della direzione artistica di tutti i succitati film d’arte cinematografici.

Grande successo di critica e pubblico per i film d’arte negli ultimi anni

VELVET: I film d’arte di Sky hanno avuto un grandissimo successo, commerciale e di critica. L’arte al cinema piace molto agli italiani. Negli ultimi cinque anni c’è stato un vero e proprio boom di pubblico per questo tipo di pellicole. Come spiega questo trend?

COSETTA LAGANI: In Italia e nel mondo c’è un grande bisogno di bellezza, e questi film hanno intercettato e catturato questo bisogno espresso attraverso l’arte e la meraviglia del patrimonio artistico italiano. E’ chiaro che c’è anche bisogno che tale bellezza che venga raccontata in un modo emotivo, coinvolgente, empatico, che sia in grado di raggiungere un pubblico universale, trasversale. Questo è il tipo di innovazione che abbiamo portato avanti con i nostri film e che è nato di fatto nel 2013 con quel film tanto fortunato sui Musei Vaticani; la nostra intuizione si è rivelata corretta, ovvero la necessità di raccontare l’arte come nessuno aveva mai fatto prima, in modo affascinante, coinvolgente, di impatto visivo. L’arte la raccontiamo con un linguaggio e un approccio narrativo cinematografico ricco di informazioni assolutamente autorevoli ma riportate con quello che è il linguaggio della cinematografia, non della documentaristica (soprattutto della documentaristica sull’arte, molto spesso dedicata solo agli esperti del settore). In più la raccontiamo con le tecnologie cinematografiche più evolute come il 3D, il 4K, fino ad arrivare all’8K, ai Visual FX, al Modeling 360. Questa tecnologia è messa al servizio del racconto, cosa che effettivamente conferisce alla narrazione una potenza emotiva che solo immagini di quel tipo possono avere (ottenute anche potendo andare in macro sui dipinti e sulle opere, per vedere dettagli che non si scorgono a occhio nudo).

Da “Musei Vaticani” a “Michelangelo Infinito”, il pubblico ama i film d’arte

V: Il successo di questi film è stato notevole in Italia ma anche all’estero. Che tipo di reazioni ha riscontrato da parte degli spettatori stranieri?

CL: Questi film sono stati distribuiti in 60 paesi nel mondo, e la particolarità è stata che in ognuno di questi paesi sono usciti prima al cinema. Questo è un elemento molto singolare e anche molto significativo non solo per la documentaristica, ma in generale per la cinematografia italiana; non è affatto banale riuscire a uscire al cinema in così tanti paesi del mondo, totalizzando in quei giorni in alcuni di questi paesi dei numeri tali da classificarsi nella top five o nella top ten del botteghino, o con numeri pari al 70% di occupazione sale.

Le reazioni sono state monitorate e misurate attraverso i feedback degli esercenti Internazionali, così come dai messaggi sui social o dalle presentazioni che noi stessi siamo andati a fare in occasione delle première. Le reazioni sono state sempre di meraviglia, coinvolgimento, comprensione; si tratta di un tipo di racconto che qualunque tipo di pubblico riesce a seguire e cui riesce ad appassionarsi, a farsi coinvolgere. Allo stesso tempo a queste opere viene riconosciuta una grande autorevolezza, quindi il pubblico sa che quello che sta ascoltando è tutto vero, è tutto supportato dalle fonti e dai consulenti storici e scientifici che ci accompagnano in questo percorso. La reazione è stata abbastanza unanime dalla Francia all’Inghilterra, dall’America alla Colombia fino alla Cina, dove questi film sono arrivati e hanno avuto uscita in una ventina di cinema nelle 10 principali città cinesi. 24 ore dopo l’apertura delle prevendite, i biglietti erano già quasi tutti esauriti.

L’altro aspetto di valore nel riuscire ad avere questo tipo di divulgazione cinematografica nel mondo, è l’immagine dell’Italia che riusciamo a veicolare attraverso questi film e che purtroppo spesso si tende a dimenticare, un’immagine di tutta la bellezza dell’Italia. E’ come riaccendere questa percezione, che a volte può essere un po’ sbiadita, ed assistere allo stupore del pubblico estero davanti a tutta questa meraviglia è una sensazione bellissima e di grande gratificazione.

“Michelangelo Infinito”, Enrico Lo Verso è Michelangelo e Ivano Marescotti è il suo biografo Giorgio Vasari

V: I vostri film sono un mix di entertainment e autorevolezza scientifica. Come siete riusciti a coinvolgere studiosi critici d’arte come Claudio Strinati, Mina Gregori, Antonio Paolucci, visto che normalmente questi intellettuali sono abbastanza restii a prestarsi a questo tipo di progetti.

CL: In realtà sono stati tra i primi promotori, il primissimo è stato proprio Antonio Paolucci, al tempo direttore dei Musei Vaticani, cui io mi presentai nel 2013. Gli chiesi un incontro in cui gli proposi di realizzare insieme il primo film in 3D sui Musei Vaticani esprimendogli le mie sensazioni su quello che poteva essere il valore aggiunto di un’opera del genere. Applicare al racconto dell’arte le tecnologie di ultima generazione (il 3D e il 4K) e un linguaggio più attrattivo ed empatico ma sempre autorevole, era qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima di allora e che poteva effettivamente riuscire a conquistare un pubblico più ampio e giovane.

Paolucci comprese subito la potenzialità che poteva avere questo esperimento, e ci sostenne subito. Infatti quel film (che è stato proprio il primo film del Cinema d’Arte Sky) è stato realizzato in collaborazione con i Musei Vaticani. Da lì è seguita una collaborazione molto intensa e di grande valore per questi film con i Musei Vaticani (con il prof. Antonio Paolucci prima e poi con la nuova direttrice Barbara Jatta, con cui abbiamo realizzato l’ultimo film “Michelangelo infinito”) e con il Centro Televisivo Vaticano e la Segreteria per la Comunicazione, ma anche con tanti altri musei e storici dell’arte (tra cui Claudio Strinati, Pietro C. Marani, Mina Gregori, Vincenzo Farinella) che con entusiasmo hanno messo la loro immensa conoscenza e la loro piena disponibilità a servizio di questo nuovo tipo di narrazione.

V: Oltre a critici e storici dell’arte, siete riusciti a coinvolgere anche importanti artisti e personaggi del mondo dello spettacolo, da Manuel Agnelli a Enrico Lo Verso fino a Luca Argentero. Che tipo di reazione hanno avuto quando gli avete proposto questi progetti?

CL: Enrico (Lo Verso) racconta sempre della sua prima reazione quando gli proposi di interpretare Michelangelo: si mise a ridere! E la cosa un po’ mi spiazzò, ma poi mi spiegò che aveva riso perché non ci credeva!

Scherzi a parte, le reazioni sono sempre state entusiaste e molto partecipative.

Devo dire che abbiamo coinvolto gli attori solo ad un certo punto del nostro percorso e dando una rilevanza al loro ruolo che è via via cresciuta negli ultimi film. Siamo partiti infatti con un documentario che, dal punto di vista dell’impostazione narrativa, era un documentario classico (dove non c’erano gli attori) e con una narrazione e un modo di esporre gli argomenti di tipo cinematografico. Questo ci è servito per sperimentare ed analizzare via via quello che piaceva al pubblico, quello che ci avrebbe aiutato ad attrarre un pubblico sempre maggiore. E’ stato solo da un certo punto in poi, che abbiamo deciso di coinvolgere professionisti del mondo dello spettacolo come, per gli ultimi film, Manuel Agnelli per “Caravaggio”,  Enrico Lo Verso e Ivano Marescotti per “Michelangelo” e Luca Argentero per il prossimo film dedicato a Leonardo; avendo una storia consolidata alle spalle è stato più semplice per noi riuscire a raccontare a questi eccellenti professionisti quelle che sarebbero state le ulteriori potenzialità di un racconto di questo genere, con una transizione narrativa che da documentario cinematografico andava sempre di più verso quella che poi abbiamo definito film documentato, film di autorevole finzione. Ovvero una narrazione condotta da attori, che si svolge all’interno di un contesto di finzione, ma documentato, tutto vero. E’ stato bello, un onore, poter costatare come questi eccellenti professionisti si siano affidati a noi e come siano poi stati davvero soddisfatti di aver preso parte a questo tipo di esperienza, a film di questo genere, totalmente diversi da tutto quello che avevano fatto prima.  Devo dire che abbiamo avuto il privilegio di lavorare anche con illustri maestranze del cinema non solo italiano, ma anche internazionale, mi riferisco ad esempio a grandi direttori della fotografia, costumisti,  scenografi, truccatori, acconciatori (per citarne alcuni Maurizio Calvesi, Daniele Ciprì, Francesco Frigeri, Maurizio Millenotti, Maurizio Trani, Mirella Ginnoto). Sono stati tutti entusiasti di partecipare a questi film e mettere la loro immensa esperienza a disposizione di questi progetti, in cui hanno ritrovato dei film storici su personaggi ed eventi che hanno fatto grande il nome dell’Italia nel mondo, realizzati in modo documentato e con una qualità altissima, assolutamente attinente e aderente alle fonti non solo per quanto riguarda la scrittura e le scelte visive, ma anche per quello che è tutta la loro parte di lavoro, di competenze.

“Michelangelo Infinito”, un film d’arte venduti in tanti paesi stranieri

V: Visto il grande successo ottenuto, ora “Michelangelo Infinito” torna al cinema. Qual è il suo orgoglio più grande?

CL: Tutto è nato 5 anni fa come un esperimento, un’intuizione che poteva portarmi e portare questi film ovunque. Mai avrei pensato che li portasse in questa direzione, ad ottenere quell’immenso consenso di pubblico che hanno ricevuto in Italia e in tutto il mondo; non immaginavo li portasse  ad evolversi nel modo in cui si stanno evolvendo da documentari a film documentati, proprio perché stanno diventando sempre di più non solo un’occasione di riscoperta del patrimonio artistico italiano, ma di riscoperta in generale della storia dell’Italia e delle eccellenze italiane (in ambito artistico, storico, ma anche cinematografico, in considerazione dei nomi illustri del mondo del cinema che ci stanno accompagnando con entusiasmo in questo.

Ecco, mai mi sarei aspettata di poter dare un giorno attraverso il cinema e questi film un contributo a divulgare la cultura della bellezza nel mondo. E di riuscire, questo grazie alla collaborazione con Mons. Dario Edoardo Viganò (assessore alla Segreteria per la Comunicazione) e con Davide Dionisi (Vatican News), a portare questa bellezza anche nelle carceri (Rebibbia e Paliano), contribuendo con questi film a favorire un percorso di reinserimento sociale per i detenuti ma anche dando loro un momento di evasione attraverso il bello.

 

V: Ci da qualche anticipazione sul prossimo film d’arte di Sky che riguarda Leonardo Da Vinci?

CL: Si intitola “Io Leonardo”, è un nuovo film d’arte che stiamo realizzando insieme a Progetto Immagine, proprio in occasione del cinquecentenario dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci. Il protagonista è Luca Argentero, e sarà un viaggio meraviglioso all’interno della mente di questo personaggio geniale che l’Italia ha avuto la fortuna di avere. Ancora non abbiamo deciso la data esatta di uscita nelle sale ma sarà sicuramente il 2019 con Lucky Red.

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