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In Sala

I meme di Barbenheimer fanno infuriare il Giappone: arrivano le scuse della Warner Bros.

Alcune immagini condivise sui social network ufficiali del film di “Barbie” hanno urtato la sensibilità dei fan giapponesi.

Nel weekend del 20 luglio sono arrivati al cinema due dei film più attesi dell’anno: “Barbie” e “Oppenheimer“. L’impatto di queste due pellicole sull’opinione pubblica è stato così forte che è stato coniato addirittura un termine apposito per riferirsi all’evento: “Barbenheimer“. Questa tendenza è stata fomentata da meme che accostano il mondo rosa di Barbie alle immagini delle nuvole atomiche a forma di fungo.

Se in molte parti del mondo questi meme possono suscitare sorrisi e ironia, c’è un luogo in cui la tematica di “Oppenheimer” è vissuta da una prospettiva molto più seria: il Giappone. Il film ha toccato una corda dolorosa nella memoria collettiva dei giapponesi, rievocando il tragico passato di Hiroshima e Nagasaki.

In Giappone, i meme sul “Barbenheimer” non sono stati accolti con la stessa allegria che nel resto del mondo. Al contrario, hanno suscitato indignazione, perché sono stati interpretati da molti come una banalizzazione delle morti di centinaia di migliaia di persone causate dalle bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti nel 1945.

I fan giapponesi potrebbero boicottare l’uscita di “Barbie”

L’incidente diplomatico è iniziato in maniera innocente, con l’account Twitter ufficiale del film di “Barbie” che condivideva i meme creati dagli utenti. “Sarà un’estate da ricordare,” aveva twittato in risposta a un poster che mostrava Margot Robbie (Barbie) sulla spalla di Cillian Murphy (Robert Oppenheimer). Ma la cosa ha preso una piega inaspettata e i meme hanno cominciato a diffondersi sempre di più.

I fan giapponesi si sono ben presto risentiti per questa mancanza di tatto da parte dell’account officiale, gestito dalla Warner Bros stessa. Gli hashtag #StopBarbieRelease e #NoBarbenheimer hanno iniziato a circolare in Giappone e le voci di un boicottaggio si sono fatte sempre più forti.

L’uscita di “Oppenheimer” tocca una ferita molto profonda nella storia del Giappone (Foto Ansa) – velvetcinema.it

La Warner Brothers si è trovata a dover affrontare una situazione complicata. L’account giapponese del film “Barbie” ha espresso il suo disappunto, definendo gli interventi dell’account principale “estremamente deplorabili.” È stata una rara manifestazione pubblica di divisione interna aziendale che ha messo in evidenza la profondità della questione.

Le scuse da parte dell’azienda, alla fine, sono arrivate, ma sembrano essere state poco utili a placare l’indignazione. Il tempismo del rilascio non ha fatto che peggiorare la situazione: “Barbie” sarà rilasciato in Giappone l’11 agosto, due giorni dopo l’anniversario del bombardamento di Nagasaki.

La controversia sui meme di “Barbenheimer” non è solo un incidente di percorso nelle strategie di marketing di un’azienda. È una lezione sulla sensibilità culturale, sulla responsabilità delle parole e delle immagini. In un mondo globalizzato, dove le culture si intersecano e i contenuti viaggiano senza confini, l’empatia e la consapevolezza diventano strumenti cruciali. E, come ci insegna questo episodio, alcune ferite richiedono più di un semplice tweet di scuse per guarire.

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Paolo Pontremolesi

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