Festa del Cinema di Roma 2023, la recensione di Diabolik chi sei?: i Manetti Bros. a 200 km/h

La Festa del Cinema di Roma 2023 ci ha regalato un’altra anteprima molto interessante e cioè quella di Diabolik chi sei? dei Manetti Bros.

Si tratta del terzo capitolo sul personaggio dei fumetti dopo che nel 2021 era uscito Diabolik e nel 2022 Diabolik Ginko all’attacco!. Il pubblico reagisce in maniera sentita alla proiezione.

Applausi anche per i Manetti Bros che con il loro film convincono anche se non mostrano niente di nuovo. Il film corre a 200 km/h con trovate registiche interessanti, momenti molto intensi e qualche colpo di scena. Non ci sembra però di vedere qualcosa di nuovo o di diverso rispetto al capitolo precedente che aveva convinto il pubblico forse ancor di più.

Nel cast ritroviamo Giacomo Gianniotti nel ruolo di Diabolik al fianco di una strepitosa, e bellissima, Miriam Leone che è ancora una volta Eva Kant. Valerio Mastandrea invece è l’ispettore Ginko e proprio quest’ultimo diventa protagonista incredibile del Festival visto che aveva già convinto con il primo film di Paola Cortellesi, C’è ancora domani.

Diabolik Chi sei? La recensione

Diabolik Chi sei? non abbandona, e giustamente, lo stile fumettistico dei primi due capitoli della trilogia dei Manetti Bros. Forse però ci saremmo aspettati qualche colpo di scena in più, qualche trovata differente rispetto a un film che non aggiunge nulla alla saga anche se non toglie nemmeno niente. Scritto in maniera intelligente ha una sceneggiatura fluida e intrigante con dialoghi avvincenti e ritmo serrato.

Recensione Diabolik chi sei
Diabolik chi sei, recensione (Velvet Cinema)

I personaggi sono tutti caratterizzati in maniera intelligente e hanno spunti personali che si avvicinano al fumetto ma che allo stesso tempo lo arricchiscono. Sugli scudi, come già detto, un Valerio Mastandra che nel ruolo dell’Ispettore Ginko è sensazionale.  Intelligente anche la prova di Miriam Leone che in conferenza stampa afferma: “I film non hanno una natura seriale quindi era importante che ogni film fosse inteso proprio come un film. Ora possiamo ammetterlo che era una trilogia, prima non potevamo dirlo. La presenza femminile in questo film è completamente alla scoperta. Gli uomini sono scatenati e le donne risolvono”. 

Menzione per Monica Bellucci

Va fatta anche una menzione per Monica Bellucci che interpreta ancora Altea con la sua solita eleganza e il volto che negli anni non cambia mai. Anche se non è uno dei ruoli principali l’attrice romana riesce a prendersi il palcoscenico e a dominarli in maniera intelligente, con personalità e intensità. Speriamo di vedere qualche altro film in cui le sia dato il giusto spazio.

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