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“Caccia a Ottobre Rosso”: McTiernan firmò una leggenda

Per gli appassionati di romanzi thriller a sfondo militare e di spionaggio, Tom Clancy è una leggenda vivente. Per buona parte degli anni ’80 e ’90 i suoi romanzi pop sono stati da un lato tacciati di americanismo spinto, dall’altro divorati da stuoli di lettori. La Guerra Fredda, le tattiche militari, i prototipi tecnologici e un certo tipo di racconto “da insider” dei conflitti hanno attirato milioni di lettori. Nei migliori romanzi di Clancy protagonista è Jack Ryan – personaggio inizialmente autobiografico, nato come professore di storia navale presso l’accademia militare di Annapolis, poi per casi talvolta fortuiti arrivato alla CIA come analista, in seguito esecutivo sul campo. La carriera di Ryan proseguirà nel corso dei romanzi nei servizi statunitensi, con ruoli di sempre maggior prestigio, fino a divenire presidente ad-interim degli Stati Uniti d’America. In alcuni episodi, come l’attacco kamikaze con aerei di linea prefigurato nel romanzo di fantapolitica “Potere Esecutivo” del 1996, Clancy ha saputo essere preveggente di drammatici avvenimenti, poi verificatisi nel reale nel 2001 con l’attacco alle Torri Gemelle. Tom Clancy ha sempre attirato forti polemiche: da un lato accusato dai suoi detrattori di essere poco più di uno scrivano dei repubblicani più militaristi; dall’altro accusato di rivelare troppo delle tattiche e delle tecnologie militari americane, quindi di favorire i nemici della superpotenza. C’è anche da dire che la sua produzione come scrittore, per quanto negli ultimi anni abbia lanciato franchise di successo che hanno fortemente ispirato il mondo dei videogames – pensiamo alle serie di “Splinter Cell” e di “Rainbow Six“, sicuramente note ai nostri lettori videogiocatori – è parecchio calata dal punto di vista qualitativo, tanto è vero che ormai il suo nome sulle copertine è stato pian piano affiancato al vero nome del ghost writer di turno, rendendo “Tom Clancy” più un brand di genere che una firma autoriale.

Quel che resta però dei suoi primi lavori – tra gli altri “Attentato alla corte d’Inghilterra” o “Il Cardinale del Cremlino” – è un affresco iper-realistico di un mondo, quello dello spionaggio e dell’arte della guerra in vari aspetti, che ha reso Clancy il “guru del techno-thriller“. Tutto comincia nel 1984 con la pubblicazione del suo romanzo di esordio, unanimemente considerato il suo capolavoro: “La grande fuga dell’Ottobre Rosso“.

[one_fourth][/one_fourth]In “Ottobre Rosso” vediamo la storia – quanto di fantasia? – della diserzione del capitano di un sommergibile nucleare, Marko Ramius, dall’URSS agli USA. Il sommergibile di cui Ramius è al comando è al primo varo di collaudo e si chiama appunto “Ottobre Rosso”, in onore della Rivoluzione d’Ottobre. Si tratta di un prototipo avanzatissimo della marina sovietica che promette di cambiare il volto della Guerra Fredda. Essendo dotato di una nuova tecnologia di propulsione che lo rende “stealth”, praticamente invisibile ai sonar della superpotenza rivale, ma anche dei propri compagni d’arme, potrebbe lanciare testate nucleari praticamente senza preavviso da qualsiasi punto del pianeta. Ramius, personaggio affascinante e sfaccettato, è un lituano d’origine e con parecchi traumi, anche personali, causati dalle battaglie vissute. Accusando il Partito Centrale per i dolori che ha vissuto, inscena un colpo di mano, annunciando al Cremlino di voler attaccare il nemico imperialista, prima di sparire col suo sommergibile nel Mar del Nord. Ne scaturirà un inseguimento sottomarino a tre nell’Atlantico: i Sovietici che cercano di recuperare il proprio gioiello tecnologico e frenare il possibile scoppio della Terza Guerra Mondiale; la Marina Americana quasi ignara che intuisce, grazie ai dossier di Jack Ryan, che sta accadendo qualcosa di grosso nelle acque gelide; e Marko Ramius che, similmente al Capitano Nemo di Verne, guida come un leader carismatico alla “bella morte” il suo equipaggio.

Un successo editoriale senza precedenti, le ristampe del romanzo si susseguono senza sosta e alla fine verrà tradotto in oltre 30 lingue diverse. Tom Clancy da “Ottobre Rosso” in poi diventa uno dei nomi di primo piano del romanzo di spionaggio, e non senza merito. Potevano dunque restare queste pagine così celebri prive di un adattamento cinematografico? Assolutamente no.

[one_fourth][/one_fourth]Nel marzo del 1990, esattamente 23 anni fa, esce nelle sale americane “Caccia a Ottobre Rosso“. Sarà uno dei maggiori incassi dell’anno con 200 milioni di dollari totali, e verrà premiato con l’Oscar al miglior sonoro – aspetto fondamentle della storia, parlando di sommergibili. Il film è diretto da una roccia del cinema d’azione, John McTiernan. McTiernan ha nella sua carriera film come “Predator“, il primo e il terzo capitolo della saga di “Die Hard“. Tutti film apprezzatissimi nel genere, e “Caccia ad Ottobre Rosso” diventa immediatamente uno dei suoi capisaldi. La pellicola è scritta da Larry Ferguson e Donald Stewart, che rimaneggiano quanto basta l’opera di Clancy per renderla appetibile ad un pubblico più ampio. Si perde qualcosa di profondità nei personaggi e nei dettagli tecnici, ma il film è un treno inarrestabile dal primo all’ultimo minuto. Nel cast, uno Sean Connery in stato di grazia interpreta il capitano Ramius, mentre il ruolo di Jack Ryan viene affidato ad Alec Baldwin, forse mai davvero in parte ma comunque presente ad una delle sue migliori interpretazioni in assoluto. Non possiamo non menzionare la colonna sonora di Basil Poledouris che compose col coro dell’Armata Rossa questo brano originale, l'”Inno all’Ottobre Rosso”.

Basil Poledouris – Hymn To Red October

Il successo della pellicola porterà poi ad altre trasposizioni di romanzi di Tom Clancy con Jack Ryan protagonista sul grande schermo. Il personaggio passerà da Alec Baldwin ad un ben più carismatico Harrison Ford, in film come “Giochi di potere” o “Sotto il segno del pericolo“, e a Ben Affleck per il film “Al vertice della tensione“. Purtroppo nessuno di questi tentativi saprà rendere onore appieno ai romanzi di Clancy e alla figura di Jack Ryan come quel primo, leggendario film, firmato da John McTiernan: “Caccia a Ottobre Rosso”.

La Paramount ha comunque in programma un reboot della serie di Jack Ryan con l’omonimo film “Jack Ryan” atteso per fine 2013 al cinema. Nel cast Chris Pine – già visto come Capitano Kirk nei reboot di Star Trek curati da J.J. Abrams – sarà il protagonista; Keira Knightley interpreterà sua moglie Cathy, mentre la regia sarà affidata ad un grande nome di prestigio: Kenneth Branagh, che interpreterà anche il villain della pellicola.

(foto: Paramount)

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Redazione

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