Festival del Film di Roma: tre italiani in lizza per il Marco Aurelio d’oro

L’attesa volge al termine. Venerdì 8 novembre prenderà il via l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma e fra i film che si contenderanno il Marco Aurelio d’oro ci sono anche 3 italiani: I corpi estranei di Mirko Locatelli, Take Five di Guido Lombardi e Tir di Alberto Fasulo.

FESTIVAL DEL FILM DI ROMA: TUTTO IL PROGRAMMA

I corpi estranei è l’opera seconda (dopo Il primo giorno d’inverno) del giovane Locatelli: il protagonista è Filippo Timi, che s’è appassionato così tanto al progetto da decidere di lavorare senza alcuna retribuzione (“Non ci sono soldi“, gli ha detto chiaro e tondo il regista). Pellicola low budget, dunque, le cui riprese sono durate soltanto quattro settimane. In compenso la trama è assai intensa e affronta una tematica forte e delicata come quella dell’immigrazione: Timi interpreta Antonio, padre di un bambino affetto da un tumore al cervello. Vivono insieme a Milano e la lotta a questo terribile male sfocia nell’incontro con Jaber, adolescente arabo che assiste un suo amico fraterno. Nascerà così un legame fatto di coraggio e paura allo stesso tempo, ma anche solitudine e voglia di una seconda… Possibilità.

Anche Take Five è un’opera seconda (Lombardi ha debuttato dietro la macchina da presa con Là-bas – Educazione criminale) nonché una produzione a basso costo. Si tratta di una sorta di gangster movie napoletano, quindi interamente ambientato in terra partenopea, e racconta di cinque uomini che organizzano una rapina senza – sostanzialmente – conoscersi l’uno con l’altro: Gaetano (Gaetano Di Vaio) è un ladro che ha da poco finito di scontare una lunga pena in carcere e si è dato alla ricettazione; Peppe detto ‘O Sciomèn (Peppe Lanzetta) è una fra le figure più importanti dei Quartieri Spagnoli, ha trascorso dieci anni dietro le sbarre ed è finito vittima di una brutta depressione. Ruocco (Salvatore Ruocco, ex-pugile) è un pugile che non può più fare incontri ufficiali perché ha spaccato la sedia in testa a un arbitro, dunque gareggia solo nella clandestinità. Striano (Salvatore Striano) è un fotografo ma anche rapinatore nonché boss emergente e Carmine (Carmine Paternoster) è un operaio del comune di Napoli, addetto alle fogne, che ha il vizio del gioco e un giorno, spinto dal continuo bisogno di denaro, ha un’idea…

Infine Tir, che è una co-produzione italo-croata selezionata anche per la 28esima edizione del Festival del cinema di Belfort, in Francia. Il friulano Fasulo (già regista di Rumore Bianco del 2008) racconta la storia di Branko (l’attore sloveno Branko Zavrsan), un ex professore di Rijeka che si ritrova a lavorare come camionista per un’azienda italiana con la prospettiva di guadagnare quattro o cinque volte di più. Molte scene sono ambientate nell’abitacolo del Tir guidato dallo stesso protagonista, che trascorre 25 giorni al mese percorrendo il Corridoio 5, cioè quell’asse portante che dovrebbe unire Lisbona con Kiev.

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