Spaghetti Story, Valerio Di Benedetto: “E’ un film coraggioso e ambizioso”

Il periodo natalizio è entrato nel vivo, i cinema sono ormai caldissimi. Un fantastico vai vai, Indovina chi viene a Natale?, Colpi di fortuna: senza citare quelle straniere, nelle sale ci sono pellicole italiane da competizione. Pellicole che, sotto molti punti di vista, sono successi annunciati. Già: periodo caldo, quello natalizio. In questi giorni il panorama è dominato dalle produzioni forti. Ma la regola, si sa, è confermata dall’eccezione. E l’eccezione non manca nemmeno stavolta. Il 19 dicembre esce Spaghetti Story, commedia generazionale diretta da Ciro De Caro; “piccolo” film girato in tempi record, ovvero 11 giorni. Che, a modo suo, ha saputo subito fare la voce grossa e ha conquistato consensi in numerosi festival nazionali e internazionali (è l’unico film italiano selezionato al Festival di Mosca, dove ha registrato il sold out in una sala di duemila spettatori).

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I protagonisti sono quattro ragazzi intorno ai trent’anni, interpretati da Valerio Di Benedetto, Cristian Di Sante, Sara Tosti, Rossella D’Andrea. Tutti vorrebbero una vita migliore, tutti coltivano sogni e tutti devono però fare i conti con i loro stessi schemi mentali e con la difficoltà nel mettersi a nudo. Valerio interpreta Valerio (sì, il nome è lo stesso sia nella realtà che nella finzione), “un giovane attore di 28 anni – spiega – che, per sbarcare il lunario in attesa della grande occasione, fa lavoretti saltuari. Convive con Serena, una studentessa che poi si scopre essere incinta ed è costantemente bersagliato da critiche relative alla sua presunta immaturità“. Agisce a fin di bene, eppure viene spesso frainteso e additato come un “bambino”; per lungo tempo “non ha la possibilità di dimostrare chi è veramente e cosa può dare“, ma poi la musica cambia. Accade qualcosa.

Scheggia è un amico di Valerio, vive ancora con la nonna e per fare soldi facili spaccia droga. Giovanna, sorella di Valerio, è una massoterapista che sogna di diventare una chef. “E’ un film coraggioso – continua di Benedetto – e ambizioso. Uscire in questo periodo è una fortuna, senza dubbio, qualcosa che riescono a fare in pochi soprattutto se di mezzo c’è una produzione indipendente; ma è anche un rischio, perché la concorrenza è forte”. Lui è ottimista: “Spaghetti Story nasce dall’esigenza di raccontare una fascia d’età, quella dei trentenni, che spesso viene messa in secondo piano oppure descritta soltanto in base a stereotipi e luoghi comuni. In questo caso i trentenni vengono descritti per ciò che sono veramente, nel bene e nel male. Ed è un film trasversale, adatto a tutti: ai ventenni, affinché capiscano quello che non dovrebbero fare e l’importanza di non arrendersi mai; ai trentenni stessi, perché si ritrovano davanti a una sorta di specchio. Ai genitori, perché permette loro di capire alcune cose a cui non prestano troppa attenzione. E infine ai nonni, perché capiscano con chiarezza che la loro generazione non c’è più“. Valerio Di Benedetto conclude il 2013 con questa scommessa consegnata al pubblico italiano. Intanto altre cose bollono in pentola ma per adesso lui preferisce non parlarne: un po’ di scaramanzia non guasta…

Foto by Riccardo Riande

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