Pulp Fiction torna nelle sale dopo 20 anni

Era il 1994 quando a Cannes fu presentato Pulp Fiction, l’ultimo capitolo della trilogia pulp di Quentin Tarantino (i primi due sono Le Iene e Una vita al massimo). L’effetto fu a dir poco prorompente, la conseguenza fu la Palma d’oro e l’inizio di un cammino lungo la strada del successo che sostanzialmente non si è mai interrotto. Anzi, ha fatto tappa nell’Olimpo dei cult. John Travolta e Uma Thurman conquistarono rispettivamente una candidatura all’Oscar come Miglior attore protagonista e Miglior attrice protagonista; Samuel L. Jackson ricevette invece invece quella come Miglior attore protagonista. Quanto a Tarantino, nel 1995 si aggiudicò l’ambita statuina per la Miglior sceneggiatura originale, scritta insieme a Roger Avary, e la nomination a Miglior film. Fu una rivoluzione in piena regola per il cinema indipendente. Sono passati vent’anni tondi. E dopo vent’anni, ecco che Pulp Fiction torna nei cinema italiani grazie a The Space Movies in collaborazione con Paco Pictureso. Ma soltanto per 3 giorni: il 7, l’8 e il 9 aprile (qua l’elenco delle sale).

Tornano dunque i rapinatori Zucchino e Coniglietta (Tim Roth e Amanda Plummer), tornano i killer Vincent e Jules (Travolta e Jackson), crudeli ma anche – a loro modo – dotati di un certo spessore e profondi conoscitori della Bibbia. Torna Butch (Willis), il pugile in declino che bara agli incontri per vincere le scommesse, e Winston Wolf (Harvey Keitel). Torna anche Mia (la Thurman), consorte del boss di Vincent e Jules, e quindi va di nuovo in scena quell’indimenticabile twist sulle note di You never can tell.

Pulp Fiction ha cambiato il modo di fare cinema. Mi piace l’idea che in Italia ritorni sul grande schermo. Sono almeno vent’anni che in molti cercano di ricreare quell’atmosfera, il modo di girare. È bene che i ragazzi possano vedere l’originale in sala. Ma è impressionante come il film sia capace di rigenerarsi. Ogni anno i ragazzini, cresciuti, lo guardano e diventano fan“: questo il commento di Jackson, assolutamente condivisibile. E la voglia di posare nuovamente gli occhi su quella storia e quei personaggi è davvero tanta…

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