Un matrimonio da favola: una commedia corale che fa ridere e riflettere

Arriverà in tutte le sale cinematografiche il prossimo 10 aprile Un matrimonio da favola di Carlo Vanzina con protagonisti Ricky Memphis, Adriano Giannini, Emilio Solfrizzi, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca, Riccardo Rossi, Paola Minaccioni, Ilaria Spada, Andrea Osvart, Max Tortora e Luca Angeletti. La commedia corale – prodotta da Fulvio e Federica Lucisano e distribuita da 01 Distribution in quattrocento copie – racconta l’incontro di cinque ex compagni di liceo a distanza di vent’anni dall’esame di maturità: quanto sono cambiati? Daniele (Memphis) si sta per sposare a Zurigo con Barbara (la Osvart), così tutti i suoi vecchi amici accettano l’invito alle nozze.

C’è Luca (Giannini) che fa la guida turistica al Colosseo, ma in compenso rimorchia un sacco di turiste (compresa la futura sposina la sera prima del matrimonio), mentre Giovanni (Solfrizzi) che ha un negozio di borse ed è sposato con Paola (la Minaccioni), avvocato divorzista che minaccia di lasciarlo in mutande se dovesse scoprire che la tradisce. Quello che non sa è che l’uomo ha già un’amante: Sara (la Spada), che pensa sia single. “E’ un uomo che vive nella menzogna – ha ammesso Emilio durante la conferenza stampa al cinema Adriano di Roma – ma quando gli amici si ritrovano non si sente giudicato. Il gruppo d’infanzia è sopra ogni cosa e questa è una lettura che mi piace“.

Invece Alessandro (Pasotti) ha dovuto seguire le orme del padre e quindi diventare un militare, ma così non rivelare la sua vera natura, ossia che è omosessuale e convive con Roberto (Angeletti). “Ho tentato di non cadere nella macchietta e nella retorica della chiave comica – ha dichiarato Giorgio – provando a dargli una misura di verità”. Infine Luciana (la Rocca) era l’asso della squadra di calcio, ma a causa di un incidente ha dovuto abbandonare lo sport ed ora è sposata con il perito della sua assicurazione, Fabio (Riccardo Rossi). Le loro vite sono andate come speravano anni prima oppure no?

Guardando la pellicola come non pensare a film come Immaturi o Compagni di scuola? “L’ambizione è quella di raccontare – ha detto Carlo – come hanno già fatto in passato Carlo Verdone e Paolo Genovese, un gruppo di immaturi, di persone che hanno la speranza di aggiustare la loro vita in un secondo tempo“. E per il tema del matrimonio invece come non far riferimento anche a Il matrimonio del mio migliore amico, Quattro matrimoni e un funerale e Tre uomini e una pecora? “Siamo molto soddisfatti, ha aggiunto Enrico – perché ci è stato detto che sembra una commedia francese e lo prendiamo come un complimento”.

Tra equivoci e gag esilaranti, il film si conclude esattamente come il punto di partenza e quindi con tutti i protagonisti insoddisfatti della loro esistenza e alla ricerca di una rivincita. Una seconda possibilità. Non si tratta di un lungometraggio impegnato, ma uno spunto di riflessione tra una risata (più o meno forzata) e l’altra c’è sicuramente.

Foto by LaPresse/Mario Cartelli

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