Mister Ignis: Giovanni Borghi salva tutta la sua famiglia

E’ andata in onda ieri – lunedì 12 maggio – la prima puntata della miniserie diretta da Luciano Manuzzi dal titolo Mister Ignis – L’operaio che fondò un impero (5.140.000 spettatori pari al 19.48 per cento di share) che racconta le gesta di Giovanni Borghi, imprenditore milanese soprannominato “cumenda”. Una persona che ha rivoluzionato l’Italia, portando nelle case del nostro Paese il frigorifero e la cucina a gas. Lo scrittore e giornalista Gianni Spartà ha pubblicato nel 2003 una sua biografia “Mister Ignis: Giovanni Borghi nell’Italia del miracolo” e proprio da queste pagine è nata l’idea per la fiction. Borghi ha il volto di Lorenzo Flaherty, mentre la moglie Maria De Paoli quello di Anna Valle.

Ci troviamo catapultati negli anni Quaranta e precisamente nel quartiere Porta Garibaldi di Milano. La famiglia Borghi lavora in una piccola bottega: ci sono il capofamiglia Guido (Massimo Dapporto) ed i figli Giovanni, Gaetano (Rodolfo Corsato) e Giuseppe (Denis Fasolo). I ragazzi vendono fornelli elettrici in città e hanno un discreto successo. Inizialmente però Giovanni viene mandato nella bottega di un amico di famiglia perché il padre pensa che per farsi le ossa davvero abbia bisogno di un padrone. Quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale però la città viene distrutta e l’intera famiglia è costretta a trasferirsi nella campagna della provincia di Varese. Ora devono ricominciare da capo. Hanno perso tutto ciò che avevano. Giovanni allora ha un’idea, ovvero quella di recuperare le lamiere rimaste sotto le macerie per costruire così nuovi fornelli ed aprire una nuova azienda.

La cosa funzione e così i Borghi scambiano i loro manufatti per ottenere in cambio prodotti alimentare necessari per sopravvivere. Giovanni però la pensa in grande e ha già progetti rivoluzionari che potrebbero cambiargli la vita per sempre. Nella seconda parte in onda oggi – martedì 13 maggio – vedremo il ragazzo scendere a compromessi con la concorrenza per la realizzazione dei primi frigoriferi. Non c’è altro modo per farcela davvero.

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