Perez: Luca Zingaretti è un avvocato che fa un viaggio nell’inferno

Il 2 ottobre arriva nelle sale cinematografiche Perez, opera seconda di Edoardo De Angelis dopo Mozzarella Stories. Un noir che ha come protagonisti Luca Zingaretti e Marco D’Amore (star della serie tv Gomorra), affiancati dalla giovane e bella Simona Tabasco (classe 1994). “E’ la storia – spiega il regista – di un avvocato (interpretato da Zingaretti, ndr), di un uomo di legge e della sua discesa agli inferi per difendere sua figlia“. Ancora deve uscire, questo film, ma è già considerato vincente. Al punto che già si parla di un possibile remake: il produttore americano della Code 39 Films, Stefano Gallini Durante, ha infatti richiesto i diritti ai produttori Pierpaolo Verga, Attilio De Razza, Edoardo De Angelis e Luca Zingaretti.

Ma scopriamo qualcosa in più circa la trama. Demetrio Perez è un legale d’ufficio, un penalista caduto in disgrazia che non riesce più a guardare al futuro con fiducia. La sua unica gioia è rappresentata proprio dalla figlia Tea, che però è sentimentalmente legata a un uomo ambiguo, Corvino (D’Amore). La vicenda si snoda in una Napoli poco conosciuta, cioè quella del Centro direzionale, cittadella composta da grattacieli progettata dall’architetto giapponese Kenzo Tange e terminata nel 1995. Un’opera figlia della modernità, certo, ma sfortunatamente offuscata da una serie di problemi fra cui la scarsa illuminazione, la presenza di clochard e rifiuti sparsi ovunque, la segnaletica poco chiara, il cattivo funzionamento delle scale mobili.

E’ questo lo sfondo in cui si colloca il bell’appartamento di Perez, il quale vede la propria esistenza sgretolarsi completamente quando Tea finisce in una brutta, bruttissima situazione. Grazie alla sua professione, lui conosce le leggi del crimine e scopre di sapere come muoversi in quel mondo, ma si trova a fronteggiare il furbo Buglione (Massimiliano Gallo) e una serie di ostacoli non messi in conto. Per fortuna dalla sua parte avrà Merolla (Gianpaolo Fabrizio), suo grande amico nonché collega.

Dopo Mozzarella Stories – dice il regista all’Ansa – avevo voglia di raccontare una storia che si basasse su un unico individuo, avevo desiderio di un racconto più rarefatto. Un lavoro che scavasse nelle viscere morali e sentimentali di un individuo“. Il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia.

Foto by Twitter

Impostazioni privacy